4 Novembre 2016

Accoltellarono tre persone in pieno giorno davanti al vecchio ospedale: due condanne a 10 anni di carcere per tentato omicidio


Sono stati condannati a dieci anni di reclusione per tentato omicidio i due cittadini orientali che il 29 aprile 2015 accoltellarono tre connazionali in pieno giorno, in via Cavour, non lontano dall’ingresso del Misericordia e Dolce. Uno dei tre feriti fu attinto al torace e sottoposto ad un delicato intervento chirurgico con lesioni gravissime all’intestino e alla milza. La seconda vittima fu anch’essa ricoverata in prognosi riservata; meno gravi le ferite riportate dal terzo soggetto.
I due aggressori, Wu Chen ping e Chen Yanquin, furono presi nei mesi successivi grazie al riconoscimento delle vittime: l’arresto del secondo – difeso dall’avvocato Antonino Denaro e attualmente agli arresti domicliari (il complice è ancora in carcere) – è scattato a settembre 2015 al Casinò di Mestre.

Il processo si è tenuto con rito abbreviato: il giudice ha accolto quasi in toto la richiesta del sostituto procuratore Laura Canovai che aveva chiesto una condanna a 10 anni e otto mesi di reclusione.
Gli avvocati difensori avevano invece chiesto di derubricare il reato a lesioni gravi, ma la perizia disposta dal Tribunale ha acclarato che le ferite inferte alle tre vittime erano tali da poter configurare il tentato omicidio: il più grave dei tre è stato attinto più volte in punti vitali, e anche le altre due vittime sono state colpite con diversi fendenti. Dal processo non è emerso in modo chiaro il movente, che potrebbe essere legato a un regolamento di conti.
Decisive ai fini delle indagini, le immagini di videosorveglianza di una telecamera collocata nella zona, che mostra alcune fasi dell’aggressione: i fendenti al torace di una delle vittime che prima di cadere a terra si alza la maglietta mostrando una profonda ferita. Uno dei feriti fece alcune centinaia di metri a piedi e si recò presso il Centro medico Cavour: sanguinante, fu soccorso dalle interpreti cinesi dell’ambulatorio che chiamarono il 118.

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