Nei giorni scorsi militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Firenze hanno proceduto alla distruzione di oltre 10 tonnellate di merce contraffatta, a seguito di un provvedimento emesso dal Presidente del Tribunale di Firenze Marilena Rizzo. Si tratta in particolare di 226 rotoli di stoffa e pelle (per una lunghezza di oltre 8 km) nonché di migliaia di oggetti di pelletteria (borse, portafogli ed accessori) con il marchio “Louis Vuitton”, per un valore sul mercato del falso di oltre 3.500.000 di euro. I sequestri sono avvenuti a conclusione di diverse attività operative che, negli ultimi anni, le Fiamme Gialle fiorentine hanno condotto nei confronti di numerose ditte gestite da cittadini cinesi, situate tra la zona industriale dell’Osmannoro e Fucecchio. Tutta la merce sequestrata era stata depositata presso il magazzino dell’Ufficio Corpi di Reato di Firenze situato a Prato. A conclusione dell’iter processuale, che ha definitivamente condannato i produttori o importatori degli articoli taroccati, si è proceduto alla totale distruzione della merce che non è stato possibile destinare a scopi caritatevoli.
Tutta la merce è stata stipata su un tir è condotta, sotto scorta della Guardia di Finanza, presso un inceneritore dove è stata distrutta. Il completo iter, che ha richiesto diverse giornate di lavoro, visto il volume della merce contraffatta, è avvenuto sotto la continua vigilanza delle Fiamme Gialle al fine di verificare la corretta distruzione di tutti i prodotti illegali.
La costante lotta del Corpo a contrasto della produzione e commercio di prodotti “falsi e insicuri” è finalizzata oltre ad eliminare dal mercato merci non sicure ed illegali anche a combattere l’evasione fiscale, l’immigrazione clandestina, lo sfruttamento di manodopera, il riciclaggio e il reimpiego di proventi illeciti.
Il Presidente del Tribunale di Firenze ha espresso la propria soddisfazione per il lavoro svolto dalle Fiamme Gialle, sottolineandone “il dinamismo, l’efficacia e le capacità professionali ed organizzative”, anche in considerazione della notevole quantità di merce sequestrata e distrutta, in un territorio come la Toscana, dove il fenomeno è particolarmente avvertito, in virtù della presenza di aziende operanti nel settore manifatturiero-tessile.