27 Dicembre 2016

I malati del gioco sono oltre mille nel pratese: a Montemurlo uno sportello gratuito contro ludopatia e per il sostegno alle famiglie


Ludopatia e cambiamenti nella coppia, a Montemurlo nasce il primo sportello pubblico e gratuito per sostenere i momenti di fragilità della famiglia. L’iniziativa è del Comune di Montemurlo: i due progetti offrono sostegno psicologico personalizzato e di gruppo per affrontare le difficoltà che molto spesso compromettono la serenità e l’unità familiare e che rischiano di sfociare in veri e propri “problemi sociali”. Un percorso che l’assessorato alle politiche sociali ha ritenuto opportuno attivare per essere concretamente vicino a chi sta vivendo un momento di crisi, un’opportunità per trovare la strada giusta per essere aiutato e per riattivarsi. Lo sportello partirà all’inizio del 2017 e sarà gestito da un gruppo di psicologi con specifica esperienza nel settore. Il Comune sosterrà il servizio con circa 10 mila euro.

Ludopatia – Per ludopatia (o gioco d’azzardo patologico) si intende l’incapacità di resistere all’impulso di giocare d’azzardo o fare scommesse. Una vera e propria “di-pendenza” al pari delle droghe, che causa la compromissione dei rapporti sociali e familiari, il divorzio, la perdita del lavoro, fino al suicidio. Il progetto sulla ludopatia si rivolge ai familiari conviventi con i giocatori d’azzardo patologici, che si vedono in-vestiti dal peso economico delle perdite continue al gioco e in modo indiretto ai giocatori patologici. Saranno attivati “gruppi di auto-aiuto” per condividere emozioni e vissuti traumatici e ridurre così il carico familiare, mentre il “sostegno individuale” prevede un lavoro specifico sulle criticità della famiglia o del singolo.

L’obiettivo che l’amministrazione si pone è quello di attivare un “percorso di cambiamento”, che coinvolga l’intera famiglia del giocatore d’azzardo patologico.
«Anche a Montemurlo abbiamo diversi casi di famiglie rovinate dalla ludopatia e gesti estremi causati dai debiti di gioco. – spiega l’assessore alle politiche sociali, Luciana Gori – Il gioco patologico non solo dilapida interi patrimoni, ma distrugge la vita dei giocatori e di chi sta loro vicino. Per questo vogliamo evitare che il dissesto economico che deriva dal gioco d’azzardo patologico vada a sfociare in contrasti e disgregazioni familiari. Vogliamo aiutare i familiari, affinché attivino un circolo virtuoso di auto-aiuto che riesca a coinvolgere anche il giocatore patologico».
Dalle ultime statistiche si stima che in Italia siano almeno 900 mila i “malati di gioco”, mentre nel pratese il numero oscilla tra i 900 e i 3mila. I maggiori giocatori sono maschi adolescenti, affascinati dal facile guadagno, o donne mature, già in età pensionabile, che utilizzano il gioco per riempire un vuoto sociale.

Sostegno ai cambiamenti nella famiglia – Il secondo progetto riguarda il sostegno ai momenti di “crescita” e di “passaggio” che la famiglia potrebbe non sa-per gestire da sola: l’arrivo di un figlio, la crisi della coppia, la separazione, soprattutto in presenza di bambini.
«Per noi è importante “curare” e tutelare la salute della famiglia, che è alla base della coesione sociale » conclude l’assessore alle politiche sociali, Luciana Gori «Essere aiutati a gestire e capire le fasi di criticità significa favorire relazioni più serene». Il progetto prevede l’attivazione di percorsi di coppia per la mediazione del conflitto coniugale e percorsi per i minori per aiutare il bambino ad affrontare le difficoltà legate al cambiamento della famiglia.

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