Qualità della vita, Prato perde 11 posizioni: bene spesa sociale e natalità, male sicurezza e indebitamento delle famiglie


Prato perde 11 posti nella classifica sulla qualità della vita pubblicata oggi da Il Sole 24 Ore. Una graduatoria – riferita a dati aggiornati al 2015 – che mette in fila le 110 province italiane considerando 42 indicatori suddivisi in sei aree tematiche. La nostra provincia si colloca al 53° posto, a metà della classifica, dietro a tutti i capoluoghi toscani, tranne Pistoia (61°).
Andando ad analizzare le singole aree tematiche e voci, si registra una città a doppia velocità.
In miglioramento per demografia, famiglia e integrazione, per cultura, tempo libero e partecipazione, così come sul fronte sicurezza e reati, pur restando tra le ultime province italiane, al 92° posto.
Peggiorano i dati invece su reddito, risparmi e consumi, così come su affari, lavoro e innovazione, anche se con un buon posizionamento in classifica (rispettivamente 37° e 30° posto). Infine servizi, ambiente e welfare: qui si registra un calo, ma Prato è comunque al 17° posto e in particolare è il 13° Comune italiano per sostegno sociale (le spese sociali pro capite superano i 70 euro) al 9° per prese in carico negli asili nido e anche sul fronte solidarietà le nostre onlus mettono Prato al 23° posto. Per la sanità, è stato considerato il tasso di emigrazione verso altri ospedali: 5,23 il dato pratese, che ci colloca al 30° posto. Ottimo, grazie all’apporto delle partorienti straniere, il tasso di natalità: 8,70 per mille abitanti (nono posto nazionale).

Pochi laureati
Molto male invece il fronte istruzione: Prato è la terzultima città italiana per numero di laureati (soltanto 55 giovani su mille in età compresa tra i 25 e i 30 anni), un dato seguito dal basso numero di librerie (105° posto) e sale cinematografiche (91° posto). Buon risultato per ingressi per gli spettacoli, con un 24° posto, mentre il numero di ristoranti e bar in rapporto alla popolazione pongono la nostra provincia all’88° posto. Prato non brilla neppure per la pagella ecologica (79° posto), anche se su questo fronte sarà interessante capire il confronto dopo l’approvazione del Piano urbano della mobilità sostenibile.
Alla voce integrazione, il Sole 24 Ore ha preso in esame l’acquisizione della cittadinanza italiana per ogni 100 stranieri: un indicatore (2,93) che ci pone al 65° posto su scala nazionale.

I dati economici: le famiglie spendono e si indebitano molto
Contraddittori i dati economici che nel complesso risultano in calo: se da un lato siamo sul podio al secondo posto per spirito d’iniziativa per imprese registrate e settimi per propensione ad investire, dall’altra scendiamo al 92° per start up innovative (ma siamo 12° per connessioni web con banda larga). Ci assestiamo al 30° posto per tasso di occupazione e scendiamo al 58° per disoccupazione giovanile. I Il tasso di disoccupazione nei giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni è del 37,9%: dietro la nostra provincia ci sono soprattutto realtà del Mezzogiorno.
Il Pil pro capite nel 2015 è stato di 25.628 euro (35° posizione), buono anche l’importo medio delle pensioni (913 euro e 28° posto). Ci pongono a metà classifica i dati relativi a risparmi in banca (20.149 euro di depositi pro capite, 52° posto), patrimonio immobiliare residenziale pro capite (51.358 euro e 40° posto), canoni medi di affitto mensili (590 euro e 56° posto).
Prato è invece sul podio per spesa in consumi durevoli: le famiglie spendono in media 2.866 euro (ben 800 euro in più rispetto alla media nazionale) ma si indebitano frequentemente. Prato è infatti ultima per distacco quanto a prestiti non pagati: i protesti pro-capite da noi raggiungono i 6.163 euro, a fronte di una media nazionale di 2.895 euro.

Sicurezza e giustizia
Molto negativi i dati relativi alla sicurezza, mentre quelli presi ad esame per la giustizia non sono così critici come si potrebbe pensare. Scippi e borseggi collocano Prato al 99° posto; 93° posizione per furti in casa (552,3 ogni 100 mila abitanti) e 71° posto per furti di auto. Mentre le rapine – 98,37 ogni 100 mila abitanti – valgono la 105° posizione (peggio va solo a Rimini, Bari, catania, Milano e Napoli). Sul fronte della giustizia civile, la percentuale di cause definite sulle nuove iscritte (1,39%) vale il 13° posto e le liti ultratriennali sul totale di quelle pendenti (22,10%) pone il Tribunale di Prato a metà classifica (53° posto).

Il commento del sindaco Biffoni
“Nelle classifiche nazionali Prato dimostra di essere una città particolare e alcuni dati vanno letti alla luce della sua composizione socio-economica – sottolinea il sindaco Matteo Biffoni -. Sia nella classifica del Sole 24 Ore sia in quella di Italia Oggi, nonostante il confronto sia su base provinciale, penalizzandoci per dimensioni, si nota un lento miglioramento sul fronte sicurezza, anche se i numeri continuano a preoccupare. I dati complessivi però devono farci riflettere: la città cresce solo se lavora coesa, con una collaborazione stretta tra tutti gli enti, dal mondo del lavoro alle istituzioni, dal sociale alla scuola. Prato ha saputo gestire fenomeni complicati, che non si sono esauriti, e ha sempre avuto il suo punto di forza in quello che Papa Francesco ha definito “patti di prossimità”. Per salire le classifiche nazionali dobbiamo fare ciascuno la propria parte, partendo proprio da questo sistema di lavoro che ha sempre caratterizzato la nostra città”.

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