15 Dicembre 2016

Una veglia interreligiosa per diffondere la Luce di Betlemme in città


Il Natale porta con sé molti simboli e tradizioni. Fra questi anche la Luce di Betlemme, che da più di trent’anni visita ogni anno molte città europee, e tra queste anche la nostra Prato. La luce è un simbolo di pace, non soltanto di fede. Quest’anno è perciò nata la volontà di condividere e diffondere la fiamma proveniente dalla grotta della Natività di Betlemme anche fra le altre comunità religiose presenti sul nostro territorio, con una veglia interreligiosa che si terrà sabato 17 dicembre, alle ore 21, nel salone della parrocchia di S. Agostino.

L’iniziativa nasce dal mondo scout e dalle associazioni legate all’Agesci come il Masci, l’Associazione 100% scout – Genitori in cammino e l’associazione Don Renato Chiodaroli. La Luce di Betlemme arriverà alla stazione centrale alle 12 dello stesso giorno e sarà poi portata sul luogo della veglia. A sera saranno presenti anche alcuni rappresentati della comunità musulmana, dei cristiani ortodossi, dei buddisti e alcuni protestanti. L’ accoglienza della luce diventa così «una occasione per testimoniare il “coraggio della pace” da ricercare insieme alle altre religioni» spiega Marco Barbieri, uno degli organizzatori della veglia. Al termine dell’incontro, che vedrà anche la partecipazione del vescovo Franco Agostinelli, chi vorrà potrà accendere la Luce di Betlemme e portarla con sé, nelle proprie case.

Il viaggio della Luce in tutta Europa. La fiamma della basilica della Natività a Betlemme prende ogni anno un volo per Vienna a inizio dicembre e da lì viene portata in molte città. I protagonisti della sua diffusione sono sempre stati gli scout, ma questo Natale nella nostra città la Luce non rimarrà custodita gelosamente dai cattolici, bensì si aprirà ad illuminare come faro di pace tutta la comunità pratese, cristiana e non, italiana o extracomunitaria. La veglia è infatti aperta a tutti, per contrastare i sentimenti di chiusura e paura nei confronti del diverso, alla luce della scottante questione dell’immigrazione e degli atti violenti dei gruppi terroristici islamici. «Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, le loro lance in falci; una nazione non alzerà più la spada contro un’altra nazione, non impareranno più l’arte della guerra» (Is 2, 4). Così recita il passo della Bibbia a cui si sono ispirati gli organizzatori della veglia. E, anche se sembra un progetto utopistico, è nostro dovere di cittadini collaborare verso un’unica direzione, quella della pace.

 

Caterina Cocchi

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