C’erano anche due ditte a conduzione italiana al centro di un maxi-giro di smaltimento irregolare di rifiuti tessili da parte di circa 25 ditte cinesi tra Prato, la Val di Bisenzio e Quarrata. È quanto ha scoperto un’indagine della polizia municipale, coordinata dal sostituto procuratore Egidio Celano, che ha iscritto nel registro degli indagati 35 persone per gestione illecita di rifiuti. Una delle due ditte di smaltimento è stata sequestrata, così come un veicolo utilizzato per il trasporto dei sacchi neri. Al centro dell’attività due cittadini cinesi di 46 e 36 anni.
Erano loro che si occupavano di andare a ritirare gli scarti tessili prodotti dalle ditte di connazionali del comprensorio per poi trasportarle ad alcune aziende, italiane e cinesi, che ne avrebbero dovuto avviare lo smaltimento o il recupero. Al vaglio degli inquirenti le posizioni di altre 2 società coinvolte nella gestione di rifiuti tessili.
Due mesi di serrate indagini hanno permesso di ricostruire i legami fra i vari soggetti coinvolti.Nella giornata di mercoledì le rete si è chiusa e gli agenti di piazza Macelli hanno perquisito le due ditte di gestione rifiuti i cui titolari italiani si avvalevano del lavoro dei due cinesi. Alle operazioni hanno collaborato anche i Vigili del Fuoco.
Numeroso il materiale sequestrato, che dovrà essere analizzato per riscontrare quanto dell’operato delle ditte coinvolte era in regola con la normativa e quanto invece completamente irregolare, a partire dal trasporto effettuato dai due cinesi che operavano formalmente per una ditta di tutt’altro genere.
L’operazione della municipale, in collaborazione con i colleghi della Val di Bisenzio e di Quarrata, è una risposta da parte del Comune, che arriva proprio in un momento in cui si sono riaccesi i riflettori sul fenomeno dell’abbandono di scarti tessili in città.
