2 Marzo 2017

7 marzo ’44, quando i pratesi furono deportati nei campi di concentramento. Tutte le iniziative in memoria di quella triste giornata


Si avvicina il 7 marzo, data che a Prato rievoca il triste ricordo delle deportazioni nei campi di concentramento nazisti. Quel giorno, nel 1944, 137 pratesi furono arrestati in seguito ad uno sciopero generale dai nazi-fascisti e spediti a Mauthausen ed Ebensee, in Austria. Soltanto in diciotto riuscirono a sopravvivere e a fare ritorno a casa. Ma la loro vita fu per sempre compromessa dal ricordo delle atroci sofferenze patite in prigionia (leggi la cronaca di quei giorni ricostruita da Claudio Caponi).

Ogni anno il Comune promuove una serie di iniziative per fare memoria di quella pagina nera della nostra storia recente. La presentazione degli appuntamenti per la giornata di martedì 7 marzo “Scioperi del marzo 1944” si è tenuta questa mattina in Palazzo comunale. Erano presenti il sindaco Matteo Biffoni, la presidente del Consiglio comunale Ilaria Santi, l’assessore ai Rapporti con le città gemellate Benedetta Squittieri, l’assessore alla Pubblica istruzione Maria Grazia Ciambellotti, il presidente di Aned Prato Giancarlo Biagini, Camilla Brunelli, direttrice del Museo della Deportazione e della Resistenza, Enrico Iozzelli del Museo stesso e Marta Logli della Federazione degli studenti.

Le celebrazioni del 7 marzo inizieranno alle 9,30 con la consueta deposizione di una corona di alloro alla lapide posta in Piazza S.M. delle Carceri. Alle ore 10,30 presso l’Aula Magna del PIN, Piazza dell’Università, avrà luogo la proiezione del film “Eppure quando guardo il cielo” di Gabriele Cecconi prodotto da Aned Prato.

“Organizziamo queste iniziative non solo per la commemorazione ma soprattutto per dare la possibilità a tutti gli studenti di avere una conoscenza effettiva degli aspetti storici” – hanno spiegato Benedetta Squittieri e Mariagrazia Ciambellotti. Verrà presentato inoltre il “Viaggio della memoria” in Austria, promosso da Aned Prato in collaborazione con Fondazione Museo e Centro di Documentazione della Deportazione e Resistenza, associazione per il Gemellaggio Prato-Ebenseee con il contributo del Comune di Prato al quale possono partecipare tutti.
“Ritengo doveroso ricordare quanto sia importante e non scontato tramandare alle nuove generazioni i racconti e i ricordi della deportazione – ha spiegato il sindaco – Dobbiamo far capire ai ragazzi di oggi la gravità dei fatti accaduti oltre settanta anni fa”. Per questo motivo infatti, nel 2012 il Comune di Prato ha aderito al progetto europeo dell’artista tedesco Gunter Demnig “Pietre d’inciampo”, ovvero l’installazione di pietre con una targa in ottone in cui si ricorda il nome del deportato. Le pietre sono state poste nelle fabbriche dove furono prelevati gli operai e nelle strade e piazze dove vennero fermati e arrestati quei cittadini che passavano di lì.

Come ha ricordato il presidente di Aned Prato Giancarlo Biagini, il cui padre fu catturato in piazza San Francesco la sera del 7 marzo 1944, “dobbiamo dare continuità alla conoscenza delle conseguenze della politica nazifascista”.

Martedì 7 marzo Tv Prato dedicherà la propria serata al ricordo di quella triste giornata di 73 anni fa. Alle 21,05 circa, al termine del telegiornale, nello studio di Intorno alle Nove ci saranno il presidente Aned Giancarlo Biagini e il registra Gabriele Cecconi intervistati da Giacomo Cocchi. Subito dopo andrà in onda il docu-film “Eppure, quando guardo il cielo” realizzato da Cecconi per conto dell’Aned di Prato che ricostruisce quei momenti, dalle motivazioni che portarono agli scioperi agli arresti e deportazioni, arrivando fino ai nostri giorni.

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