I toscani sono moderatamente soddisfatti del servizio di trasporto pubblico locale, ma desiderano più corse, più controlli sull’evasione, nuovi e confortevoli bus, maggiore puntualità, più informazioni. E la maggioranza degli interpellati, soprattutto nelle province di Firenze, Prato e Pistoia, pensa che con il gestore unico il servizio migliorerà. È il quadro che emerge dall’indagine Ipsos commissionata da Autolinee Toscane, il gruppo facente capo ai francesi di Ratp che proprio ieri ha incassato dalla Regione l’aggiudicazione provvisoria per la gara del trasporto pubblico locale per i prossimi 11 anni. Il sondaggio intendeva indagare la soddisfazione degli utenti per il servizio fornito dagli attuali gestori, candidati alla gara sotto il consorzio Mobit (di cui fa parte anche Cap), il quale ha annunciato che proseguirà la propria battaglia legale in attesa del pronunciamento del Consiglio di Stato.
Il campione ristretto del sondaggio
Il sondaggio Ipsos – con interviste telefoniche e on line – ha riguardato la popolazione del territorio toscano. Il campione casuale, pur rappresentativo per età, genere, scolarità, lavoro e ampiezza del comune di residenza, è piuttosto limitato: sono state 901 le interviste realizzate e soltanto il 13% degli intervistati ha detto di usare i mezzi pubblici (escluso il treno) con frequenza settimanale. Gli utenti assidui di bus interpellati da Ipsos sono stati dunque soltanto un centinaio in tutta la Toscana.
In pochi usano il bus ma il giudizio è abbastanza positivo
Il primo dato sottolineato da Autolinee Toscane – che nella conferenza stampa di presentazione ha dato una lettura molto più negativa dei dati emersi – è proprio lo scarso numero di persone che usano il bus urbano almeno settimanalmente: nelle province di Firenze (esclusa Firenze città), Prato e Pistoia il dato è al 10%, a fronte del 91% di persone che si spostano frequentemente in macchina (il treno è usato abitualmente dal 10% degli interpellati, la bici è al 15%, le due ruote al 9%).
Il giudizio complessivo sul trasporto su gomma, nella provincia di residenza, da parte dei toscani è moderatamente positivo: il 16% degli interpellati ha dato un voto da 8 a 10; il 43% ha assegnato un voto tra 6 e 7; l’8% non sa; il 23% ha ritenuto insufficiente (voti 4 e 5) il servizio e il 10% lo ha reputato molto negativo (voti da 1 a 3). In pratica, il giudizio sufficiente o positivo raggiunge il 59%, a fronte del 33% che si è espresso in maniera critica.
Sono apprezzati la cortesia del personale (66% di giudizi positivi), la facilità di reperimento dei biglietti (60%), le informazioni alle fermate (58%). Tra i punti deboli e da migliorare – secondo quanto evidenziato da Autolinee Toscane – ci sono il numero delle corse (47% di giudizi positivi e 38% di criticità), tempestività di informazioni (43% di giudizi positivi e 37% negativi), pulizia (51% pareri positivi e 36% negativi), sicurezza (49% positivi e 35% negativi), puntualità (57% positivi e 32% negativi), confort (54% positivi e 31% negativi).
Responsabilità dei disservizi. Secondo il 31% degli intervistati la responsabilità dei disservizi è degli attuali gestori, per il 18% è da attribuire ai Comuni, per il 12% alla Regione Toscana e per il 10% alla Provincia.
Andamento negli ultimi 2 anni. Per il 26% il servizio del trasporto pubblico locale su gomma negli ultimi due anni è molto e abbastanza peggiorato, mentre solo per il 13% è molto e abbastanza migliorato. Tendenza che a Firenze registra una forte accentuazione negativa: il 48% lo ritiene peggiorato, probabilmente per effetto dei problemi legati ai cantieri della tramvia.
La soluzione. Ipsos ha anche chiesto se i cittadini sono favorevoli ad assegnare il servizio ad unico gestore a livello regionale. Il 31% delle risposte spontanee, che sale al 50% se aiutata, individua il gestore unico come un soggetto capace di migliorare l’organizzazione, l’informazione all’utenza, un più elevato controllo del servizio, a sicuro vantaggio dell’efficienza. Nel complesso
Proposte di miglioramento. Tra le proposte di miglioramento al servizio raccolte dai cittadini attraverso il sondaggio c’è l’aumento dei controlli contro l’evasione (aspetto molto sentito dal 47% degli intervistati), il prendere spunto da buone pratiche internazionali (42%), nuovi bus (34%), più investimenti (31%).
“Abbiamo voluto scattare questa fotografia del Tpl toscano per comprendere il contesto in cui, tra pochi mesi, ci troveremo ad operare – commenta Bruno Lombardi, presidente di AT – Abbiamo voluto conoscere le criticità percepite dai passeggeri e le loro proposte di miglioramento per poter offrire un servizio il più possibile rispondente alle esigenze. Siamo pronti ad investire in Toscana 563 milioni di euro: 119 per acquistare depositi e officine; 93 milioni per comprare l’attuale parco bus; 300 milioni per l’acquisto di nuovi bus e 51 milioni per le tecnologie utili al controllo del servizio e tempestive informazioni agli utenti. Abbiamo le competenze, l’esperienza e le risorse necessarie per potenziare l’offerta del servizio e conquistare nuovi utenti all’uso del trasporto pubblico. Vogliamo trasferire in Toscana l’esperienza del gruppo Ratp (leader mondiale nel Tpl che opera in 15 paesi del mondo) per portare il servizio a livello delle grandi città europee”.
I margini per farlo ci sono, secondo Autolinee Toscane, e lo dice la stessa indagine: l’80% degli intervistati ha dichiarato di utilizzare e preferire il mezzo privato, ritenuto più comodo e affidabile; solo un modesto 13% dichiara di usare i mezzi pubblici. Si distingue Firenze, dove sia l’esteso servizio urbano che soprattutto la tramvia, hanno contribuito a ridurre il traffico privato al 74%, rispetto all’88% della media regionale.
“Questo dato conferma che in Toscana il Tpl ha un ottimo potenziale di crescita – conclude Jean Luc Laugaa, ad di AT – Lo ha dimostrato l’esperienza e il successo della tramvia, un servizio efficiente che ha convinto molti pendolari a rinunciare al mezzo privato. La nostra sfida è quella di rendere il servizio dei bus una alternativa alla mobilità privata, rispondente alla qualità attesa, oggi non pienamente soddisfatta. Siamo pronti ad invertire questa tendenza”.