27 Marzo 2017

«Maledetti Toscani» torna in libreria, finalmente ristampato l’inno alla pratesità di Curzio Malaparte


L’attesa è finita, «Maledetti Toscani» torna in libreria. Uno tra i titoli più amati e ricercati di Curzio Malaparte è stato ristampato e sarà disponibile dal 30 marzo. Il libro era ufficialmente fuori catalogo dal 2011, l’ultima edizione era quella targata Oscar Mondadori, e adesso è stato rieditato da Adelphi, la casa editrice che ha la prelazione sulla pubblicazione delle opere di Malaparte grazie a un accordo sottoscritto con gli eredi del grande scrittore pratese.

Siamo sicuri che la notizia farà felici, in primis, i pratesi, che attendono ormai da anni di poter acquistare nuovamente questo libro considerato una specie di inno alla toscanità e in particolare alla pratesità. Le sue pagine contengono infatti la celebre frase «io son di Prato, m’accontento di esser di Prato, e se non fossi nato pratese non vorrei esser venuto al mondo».
Scritto nel 1956, «Maledetti Toscani» non è un romanzo, né un saggio ma un omaggio ai popoli, alle città e ai paesaggi della Toscana. Contiene inoltre la richiesta epitaffio di Malaparte di essere sepolto «lassù, in vetta allo Spazzavento, per sollevare il capo ogni tanto e sputare nella fredda gora del tramontano», frase riportata sul suo mausoleo in cima al Monte Le Coste.

 

 

I diritti delle opere di Malaparte appartengono agli eredi dello scrittore. Tra questi l’avvocato fiorentino Niccolò Rositani Suckert, nipote di Edda, sorella di Kurt Suckert, il vero nome di Curzio Malaparte, nato a Prato da madre italiana e da padre tedesco, arrivato in città alla fine dell’Ottocento per lavorare come tintore. L’avvocato Rositani ha stretto un accordo con la casa editrice milanese Adelphi per la pubblicazione di tutti i titoli dello scrittore. Negli ultimi anni sono stati ristampati i capolavori «Kaputt», «La Pelle» e pubblicati alcuni inediti, come «Coppi e Bartali», uscito solo in Francia nel 1949, e «Il ballo al Kremlino», romanzo incompiuto che avrebbe dovuto essere l’ultimo capitolo della trilogia iniziata con i primi due titoli citati.

Già nel 2014 Tv Prato annunciò l’imminente uscita di Maledetti Toscani sugli scaffali delle librerie, confermata dal responsabile Adelphi per la letteratura italiana. Poi tutto è slittato fino a oggi.
Nel 2009 la città di Prato perse la grande occasione di acquistare l’archivio Malaparte messo in vendita dagli eredi e poi comprato per 700mila euro dalla Biblioteca di via Senato a Milano presieduta da Marcello Dell’Utri.

L’acquisizione avrebbe potuto rappresentare un primo passo importante per creare in città un museo permanente o un centro studi dedicato a uno dei più grandi scrittori del Novecento che proprio a Prato ha avuto i natali. Lo stesso Niccolò Rositani Sukert in una intervista al settimanale Toscana Oggi aveva inoltre rivelato l’esistenza di molto materiale inedito di Malaparte in suo possesso e di altrettante opere mai pubblicate contenute all’interno dell’archivio venduto a Dell’Utri.

 

 

G.C.

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