29 Marzo 2017

PIN, meno 300mila euro di contributi pubblici. Cercasi alloggi per studenti fuori sede: in arrivo in città un’altra Università americana


Oltre mille studenti e un utile complessivamente attestato intorno ai 600.000 euro. Sono i numeri del Polo Universitario pratese all’apertura del nuovo anno accademico. Grande la soddisfazione espressa durante la cerimonia di inaugurazione di questa mattina per la qualità della ricerca che con la sua attività sostiene un bilancio nel quale sono venuti a mancare all’appello contributi pubblici, in particolare provenienti dalla Provincia, per una cifra che supera ormai i 300.000 euro. “C’è un limite oltre il quale la discesa del contributo pubblico cessa di essere un fatto meramente economico e comincia a snaturare il Polo – commenta Maurizio Fioravanti, presidente del Pin -. Vogliamo continuare ad essere una Università pubblica, non vogliamo convertirci in un’agenzia di servizi per le imprese. Quel ‘limite’ è stato praticamente già superato, ma per fortuna c’è un Consiglio di Amministrazione e finché ci sarà l’attuale presiedente l’Università rimarrà pubblica”. Vietato parlare del Pin come del “decentramento” su Prato dell’Università di Firenze: il Polo pratese, con le sue quattro scuole, ha sviluppato un’offerta formativa propria, come afferma il rettore dell’Università di Firenze Luigi Dei: “I corsi di laurea non sono una copia di quello che viene fatto a firenze, ma nascono qui, E’ una realtà che nasce nel tessuto cittadini di Prato ma riesce a catturare studenti da ogni realtà come le sue caratteristiche proprie e peculiari”.

“Catturare studenti da ogni realtà”: questa la vera sfida per il futuro secondo le parole dello stesso rettore. Ad oggi sono circa 200 i fuori sede del Pin, ma manca ancora una “casa dello studente”. Alloggi che servirebbero al più presto visto che, oltre alla Monash, alla New Haven e alla cinese Wenzhou che ha siglato l’accordo con il Pin per un Campus, potrebbe presto arrivare in città anche un’altra università americana, intenzionata, per il momento, ad un soggiorno di sei mesi nella nostra città. “Da una parte stiamo cercando di attirare su Prato i finanziamenti dell’Ardsu (Azienda per il Diritto allo Studio Universitario NdR), quindi della Regione, anche in accordo con il Pin – spiega il sindaco di Prato Matteo Biffoni – dall’altra c’è in questi giorni una progettazione concreta e in stato avanzato con alcuni privati che hanno intenzione di mettere a disposizione spazi che poi saranno organizzati come alloggi per studenti”.

La prolusione, dal titolo “Migrazioni teatrali: i Gherardi da Prato a Parigi”, è stata affidata alla professoressa Teresa Megale, fondatrice, peraltro, della Compagnia Teatrale Universitaria “Binario di scambio” che compie 10 anni di vita.

Lucrezia Sandri

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