3 Marzo 2017

Processo gara del gas, accusa e difesa si scontrano sui dati tenuti sotto chiave da parte di Estra


Entra nel vivo il processo che vede imputati dirigenti e dipendenti di Estra ed Estra Reti, accusati a vario titolo di turbativa d’asta e abuso di posizione dominante nella vicenda legata alla gara del gas deliberata dal Comune di Prato nel marzo 2010, sotto la giunta Cenni, e chiusa sul piano amministrativo, dopo un lungo braccio di ferro legale, soltanto nel gennaio 2015 con la sentenza del Consiglio di Stato che ha dato il via definitivo all’affidamento del servizio a Toscana Energia.
A giudizio sono Paolo Abati, direttore generale di Estra, Luciano Baggiani, amministratore unico di Consiag, Paolo Quercioli, rappresentante legale di EstraReti, e altri due dipendenti del gruppo: Cesare Calistri e Alessandro Puccetti, assistiti dagli avvocati Rocca, Lucibello, Cipriani e Denaro.

Nell’udienza di oggi è stato sentito come testimone il tenente Leonardo Bernardi, l’ufficiale della guardia di Finanza che ha coordinato le indagini del nucleo di polizia tributaria. I finanzieri hanno acquisito il verdetto dell’Antitrust, che aveva già contestato alla società l’abuso di posizione dominante, e una serie di mail interne da cui emerge la presunta strategia “dilatoria” di Estra di fronte alla decisione del Comune di indire la gara autonomamente, senza aspettare la definizione delle gare di ambito intercomunali. A fronte di reiterate richieste da parte del Comune, Estra è accusata di non aver fornito i dati tecnici senza i quale la gara non poteva andare avanti. “Dagli scambi di mail emerge chiaramente che alcuni dati erano immediatamente disponibili, come il numero i clienti afferenti alla rete del comune di Prato, ma ci fu la volontà di non comunicarli” – ha riferito Bernardi, che ha citato una mail del 9 giugno 2010 in cui Quercioli chiede che i dati vengano preparati “in modo da vederli insieme”, e che verranno “ben chiusi a chiave”. In una mail interna precedente, datata 30 aprile 2010 – 4 giorni dopo la prima richiesta da parte del Comune – ci sono le parole di Calistri: “Se come credo hanno già il bando pronto, più tardi diamo questi dati e più si rallenta la pubblicazione del bando”.

“Se ci fosse stata la volontà di non comunicare i dati al Comune, perchè mai si raccoglievano?” ha ribattuto in aula l’avvocato Lucibello.
L’accusa ha citato la strategia in quattro punti di attacco-difesa, elaborata da Estra e ritrovata su un foglio manoscritto. Una strategia nella quale avrebbero avuto un ruolo attivo anche i comuni di centrosinistra limitrofi a Prato e soci di Estra, che hanno avallato la scelta di non consegnare i dati perchè tale trasmissione a loro giudizio avrebbe pregiudicato lo svolgimento della gara unica di ambito. Una posizione formalizzata dai sindaci, che secondo l’accusa si sono però limitati a firmare un documento predisposto dall’ufficio legale di Estra, dopo un incontro al quale parteciparono i segretari comunali.

Le informazioni tecniche furono fornite da Estra soltanto dopo la sentenza definitiva del Consiglio di Stato, che il 27 maggio 2011 riconobbe legittima la gara indetta dal Comune e ordinò alla partecipata la trasmissione dei dati. I legali degli indagati e l’avvocato Lucibello di Estra hanno sottolineato che la società acquisì fin da subito alcuni pareri legali di diverso tenore e che il cda dette mandato di presentare ricorso al Tar contro la delibera della giunta Cenni già nel maggio 2010. Il Tribunale amministrativo nel dicembre 2010 dette ragione alla partecipata ritenendo legittimo il diniego alla trasmissione dei dati. I legali hanno poi rimarcato che alcuni dati erano di difficile estrapolazione, altri andavano prodotti ex novo e che dal 27 giugno al 31 dicembre 2011, dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato, la fornitura delle informazioni è stata gradualmente resa disponibile al Comune di Prato.

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