29 Aprile 2017

Addetto alla raccolta dei rifiuti denunciato per truffa alle aziende cinesi: vendeva indebitamente cassonetti per gli scarti tessili


Scoperta truffa architettata da un dipendente di una cooperativa per la raccolta dei rifiuti ai danni delle aziende cinesi. Un uomo di 45 anni, originario di Prato, che lavora per una delle coop appaltate da Alia per il servizio porta a porta, aveva escogitato il modo di arrotondare un po’ le sue entrate. Appropriandosi indebitamente di alcuni cassonetti li aveva rivenduti a ditte cinesi spacciandoli come cassonetti per il conferimento di rifiuti tessili.

Ai titolari delle non sembrava vero che con pochi soldi in più potessero usufruire di un servizio che la nuova normativa aveva reso più complicato e quindi in diversi non hanno esitato ad acquistare il nuovo cassonetto, tanto più che veniva consegnato da persona che appariva riconducibile ad Alia e quindi non avevano dubbi sulla regolarità di quanto stavano facendo.

Probabilmente le vittime non si sarebbero accorte di nulla se l’uomo non avesse voluto spremerle ancora chiedendo somme supplementari per il servizio svolto. A quel punto un confezionista ha iniziato ad avere dubbi, decidendo così di approfondire la cosa.

Nel frattempo gli agenti dell’unità Investigativa della Polizia Municipale avevano avuto notizia di cassonetti spariti dalle isole ecologiche di assegnazione ed avevano iniziato ad indagare scoprendo la truffa ed individuandone così l’autore.

Per sua fortuna, anche per la saltuarietà con cui agiva, gli agenti non sono riusciti a coglierlo in flagranza e pertanto, per porre fine al suo operato e portare a conoscenza della truffa in atto tutte le aziende del comprensorio, gli agenti dell’Investigativa hanno proceduto a denunciarlo a piede libero.
Alia ha annunciato che si costituirà parte civile e valuterà richieste danni a carico del truffatore che dovrà rispondere di quanto messo in atto anche al suo datore di lavoro.

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