6 Aprile 2017

Chiude la Polizia Postale di Prato: il Governo salva solo quelle di Grosseto e Lucca


La Polizia Postale e delle comunicazioni di Prato è destinata a chiudere, assieme ad altre 53 sezioni dislocate in tutta Italia. La riorganizzazione – si apprende da fonti sindacali – potrebbe prevedere anche il declassamento della sottosezione di Polizia Ferroviaria di Prato che diventerà semplice posto Polfer. E se per quest’ultimo non sarebbero previste ripercussioni immediate sul fronte del personale e dell’operatività, la Polizia Postale di Prato chiuderà la propria sede di via Alessandria. Gli agenti, attualmente tre, a fronte di un organico previsto di una decina di persone, potrebbero essere trasferiti o allocati presso specifiche sezioni delle locali squadre mobili. Il tutto, a fronte di un aumento esponenziale, negli ultimi anni, di reati informatici e on line, e di denunce per episodi che hanno visto sempre più di frequente per protagonisti giovani e giovanissimi. A Prato la sezione di polizia postale è nata nel 2010 con 4 agenti e pur potendo contare su personale ridotto, si è segnalata, in questi anni, per importanti operazioni e per una proficua attività di prevenzione nelle scuole, anche in collaborazione con associazioni locali, per prevenire fenomeni crescenti come il bullismo e le violenze on line.

In un primo momento, nei mesi scorsi, il Governo aveva annunciato il taglio di 75 uffici di polizia postale in tutta Italia. La nuova architettura disegnata dal capo della polizia Franco Gabrielli ha salvato 21 sezioni provinciali a livello nazionale, fra cui, in Toscana, Lucca e Grosseto.
Il sindacato autonomo di polizia di Pistoia, provincia che al pari di Prato subirà la chiusura della Polizia postale, fa sapere che tra i criteri di cui si è tenuto conto per scegliere le sezioni da salvare, l’amministrazione ha citato le sedi di Procure Distrettuali, la dislocazione territoriale degli uffici, le indicazioni date dal partner Poste Italiane e la produttività.
Secondo il Sap la vera ragione dei tagli va individuata nella mancanza di 18.000 poliziotti all’organico complessivo e nella conseguente incapacità di mantenere una efficiente funzionalità di tutti i reparti di polizia.
Il Sap chiede che venga salvaguardata la professionalità acquisita dagli agenti di polizia postale, il riconoscimento di un profilo professionale al pari della polizia scientifica e il mantenimento della indennità prevista.

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