Alcuni frammenti del telefono cellulare di Leonardo Lo Cascio sono stati trovati ieri dai carabinieri in un’aiuola nei pressi dell’abitazione di Ammari Abdelghani, il trentenne marocchino reo confesso per l’omicidio del portiere d’albergo. Gli inquirenti stanno acquisendo altri elementi a carico dell’indagato, che si trova ristretto nel carcere della Dogaia. Ammari ha ricostruito l’omicidio nel quadro di una lite degenerata per un debito di circa 200 euro vantato nei confronti di Lo Cascio per questioni inerenti gli stupefacenti. Un movente che non convince gli inquirenti, i quali non hanno finora trovato alcun riscontro a questa ipotesi. I tabulati telefonici del giorno del delitto non registrano chiamate tra la vittima e l’omicida, e il ritrovamento di pezzi del telefonino di Lo Cascio nei pressi dell’abitazione di Ammari, mal si concilia con le parole di quest’ultimo, che aveva detto di non aver visto né preso il telefonino del portiere d’albergo.
Altri tasselli utili a ricostruire l’omicidio – avvenuto, secondo gli inquirenti, per una efferata rapina – arriveranno dagli esami tossicologici connessi all’autopsia e dai risultati dei test del Dna sugli abiti di cui Ammari si è disfatto dopo aver colpito a morte Leonardo Lo Cascio.