20 Giugno 2017

Creaf, il sindaco Biffoni rilancia il progetto del centro di ricerca: “Ci credo ancora”. Critica Forza Italia


Sembrava finita con il fallimento, dichiarato dal Tribunale di Prato, la lunga e controversa storia del Creaf. E invece no: il Centro di ricerca e alta formazione, nonostante gli oltre 20 milioni di soldi pubblici spesi negli anni, potrebbe ancora risorgere.

A voler “salvare il salvabile” è il sindaco Matteo Biffoni, che sogna di poter dare un esito diverso alla triste vicenda dello scatolone vuoto di via Galcianese. Un capannone di diecimila metri quadri destinato, secondo i regolamenti, a servizi. Ma la sua, ripete Biffoni, non è solo una questione di principio: di mezzo ci sono finanziamenti europei erogati per quello specifico progetto sul tessile, e che l’Europa dovrebbe vedersi restituire in caso di esito negativo. L’ipotesi di acquistare il capannone e riprendere così l’immobile, per quanto immaginifica, non sembra al momento praticabile.

“L’acquisto del capannone non so chi lo dice – commenta Biffoni -. Chi lo dice è totalmente fuori strada per il semplice motivo che in questo momento c’è una legge che prevede l’acquisto di immobili per gli enti locali e a quella dobbiamo rifarci. Ben diversa è l’opportunità di provare a far partire quel percorso con gli strumenti che ci sono dati dalla legge. Io, a differenza di altri, non mi arrendo all’ipotesi di dover considerare persi quei soldi. Adesso siamo in queste condizioni ma vediamo lavorando quello che riusciamo a concludere. Magari non andrà bene, magari sì. Staremo a vedere”. Per il sindaco la strada maestra è questa: continuare a lavorare con i soggetti interessati, che ancora sarebbero disposti a fare il loro ingresso all’interno del Creaf, partner privati e in primis il PIN.

Intanto è stato pubblicato l’elenco dei creditori privilegiati e chirografari: una sequela di nomi tra cui spicca la Regione, con 10 milioni da riavere indietro, oltre ai soci e ad una schiera di professionisti che negli anni si sono occupati del caso. Totale, oltre 17 milioni di passivo.

Sulla possibilità di dare nuovo ossigeno al Creaf, Forza Italia stronca quindi gli entusiasmi: è stato un fallimento giuridico e politico, basta perseverare negli errori, commenta Erica Mazzetti. “E’ necessario che sia finalmente calato il sipario su questa iniziativa e che siano chiamati a risponderne coloro che si sono resi responsabili di questo spreco di pubblico denaro – sottolinea la coordinatrice provinciale -. Per evitare di restituire i soldi all’Europa si vogliono spendere altri milioni e milioni senza che ci si renda conto che è stato il progetto ad essere sbagliato fin dall’origine e non solo la sua gestione operativa. Ora basta. Anche in Regione, attraverso il nostro capogruppo, presenteremo un’interrogazione al Consiglio per conoscere la posizione della Giunta regionale, se condivide il progetto del sindaco Biffoni e con quali risorse economiche intende definirlo, visto che proprio loro sono i maggiori creditori per questa scellerata scelta della dirigenza di sinistra”.

A Mazzetti replica ancora Biffoni: “Polemiche sterili, i soldi sono già stati spesi per il progetto, finito come sappiamo. Chi ragiona così – conclude il sindaco – non ha rispetto per il denaro pubblico”.

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Alberto
Alberto
6 anni fa

Un inutile accanimento terapeutico…un fallimento ..punto e basta!