6 Luglio 2017

La foto dell’economia pratese: il manifatturiero resta un pilastro, aziende sempre più interessate ai servizi


Una sostanziale stabilità, senza grosse sorprese in termini di crescita: è questa la fotografia sulla demografia imprenditoriale a Prato aggiornata al 31 maggio 2017, presentata dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Prato. Solo le attività informatiche e quelle legate al credito e alle assicurazioni fanno un lieve balzo in avanti, insieme alle confezioni. Il resto delle attività resta invece stabile, con delle variazioni interne ai settori che fanno emergere sempre più le aziende legate ai servizi e al terziario piuttosto che quelle tradizionali. Infatti nella “top ten” dei settori in crescita, sono inserite quasi tutte attività legate ai servizi. Proprio sui servizi anche le imprese straniere registrano un interesse crescente: nel primo trimestre le attività del comparto sono cresciute dell’8,2%.
“Il nostro territorio sta cambiando, ci sono spazi per nuove attività, per nuove idee imprenditoriali – commenta Luca Giusti, presidente della Camera di Commercio di Prato – Il manifatturiero resta una colonna portante del nostro sistema economica, ma si stanno sviluppando anche altri settori che ci confermano una straordinaria vivacità imprenditoriale”.
L’ULTIMO DECENNIO E’ stato il 2008 l’ultimo anno ad aver registrato un trend positivo nella crescita su tutti i settori del tessuto economico pratese. Ancora non era arrivata la grande crisi che ha colpito poi tutti i mercati, il distretto aveva iniziato a cambiare pelle, ma il percorso di ridimensionamento era solo all’inizio. Il manifatturiero ha ridimensionato la sua importanza, restando però il settore più rappresentativo del territorio; ma anche il commercio ha fatto la sua parte. Lo studio ha preso in considerazione il tasso di crescita dei singoli settori nel periodo compreso tra il 2010 e il 2016, facendo poi una media per capire quale sia stato il tasso medio annuo di variazione delle imprese attive.
Si scopre così che il settore che ha sofferto più di tutti è stato quello delle costruzioni, con un -2,7%. Segno negativo anche per il manifatturiero, anche se con -0,3%. Un dato importante, ma che vista la grande rivoluzione che c’è stata nel settore negli ultimi anni dà anche l’impressione di una sostanziale tenuta del comparto. Segno positivo invece per il commercio e turismo, che negli ultimi anni ha sempre potuto contare su chiusure positive: infatti il tasso medio è del +1,3. Segno positivo anche per i servizi, che chiudono con +0,3%; è andata meglio all’agricoltura che chiude con +0,6%.
Questi dati riflettono gli andamenti percentuali sui singoli settori e certo non ci raccontano l’incidenza che ogni settore ha sul totale dei comparti: le oltre 8 mila imprese del manifatturiero hanno un’incidenza generale maggiore sull’andamento dell’economia provinciale rispetto alle 600 imprese dell’agricoltura. Però questi numeri ci danno l’idea dei settori che stanno intercettando il maggior interesse da parte delle imprese, in un territorio che ormai non è più rivolto solo all’export, ma che sempre di più cerca di attirare turisti e visitatori. Adesso Prato è anche questo: una mèta turistica interessante e non solo per una nicchia di viaggiatori.
LA SITUAZIONE NEI COMUNI I dati aggiornati al 31 maggio danno un saldo positivo di 56 imprese tra nuove aperture e cessazioni. Un segno positivo al quale contribuiscono non solo il Comune di Prato (con un saldo positivo di 53 imprese), ma anche Montemurlo (+10), Vaiano (+6) e Cantagallo (+3). Proprio Cantagallo è il Comune che nel 2016 ha registrato il più alto tasso di crescita tra i Comuni del territorio: +3%. E’ anche il territorio più piccolo, ha solo 258 imprese iscritte, ma il dato ci dà il segnale di una certa vitalità di un territorio dove si continua a fare impresa. Il Comune di Prato aveva invece chiuso il 2016 con un segno positivo dello 0,3%. Il 2016 è andata peggio per Vaiano (-0,6%) e per Carmignano (-1,4%), mentre Montemurlo ha chiuso il 2016 con un incremento dello 0,2%.
LE PROCEDURE CONCORSUALI Si inizia anche a vedere l’uscita dal tunnel della crisi. Si registra infatti un arresto nelle procedure concorsuali attivate nel 2016: sono 113, con una diminuzione del 31,5%

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