La Procura ha convalidato il sequestro del cantiere allo stadio Lungobisenzio che era scattato nei giorni scorsi in seguito al sopralluogo effettuato dai tecnici del Dipartimento di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro dell’Ausl Toscana centro. Due gli indagati cui è stato notificato l’avviso di garanzia: il responsabile dei Lavori pubblici del Comune Luca Piantini e il Responsabile della Castelnuovo Lavori, ditta cui erano stati appaltati i lavori, Giuseppe Mazzeo. A quest’ultimo vengono contestate la mancata predisposizione della recinzione per il cantiere, necessaria per escludere i non addetti dall’area dei lavori, e l’assenza del programma di demolizione, un documento che attesta la destinazione dei detriti, da mettere sempre a disposizione della vigilanza in caso di controlli sul posto. Il dirigente Piantini, secondo quanto contestato dalla Procura, avrebbe omesso di designare le due figure del coordinatore della progettazione dei lavori e del coordinatore dell’esecuzione dei lavori. Si tratta di violazioni di norme in materia di sicurezza sul lavoro e di violazioni, più che altro, di natura formale. La Procura fa sapere che la lottizzazione del cantiere operata dal Comune non esonera dalla presenza della documentazione di cui sopra che, richiesta, non è stata presentata. Quando le carenze saranno sanate, verrà disposta la restituzione del cantiere – nello specifico, quello per la demolizione della tribuna lato ferrovia. Il Comune, da parte sua, può fare ricorso al Tribunale,il quale può decidere per il dissequestro dell’area: in entrambi i casi, i due indagati potranno patteggiare i reati loro contestati. Le violazioni in materia di abuso edilizio inizialmente ipotizzate dall’Asl non sono invece stati convalidate dalla Procura. La preoccupazione dell’amministrazione è adesso che, una volta prodotti gli allegati richiesti, si verifichi uno slittamento nei lavori, che erano stati programmati in funzione dell’inizio della stagione del campionato.
LS
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