1 Agosto 2017

Eccidio dimenticato, il pratese Amilcare Piancaldini tra le vittime della rappresaglia di Brisighella


Il 5 agosto 1944 cinque giovani catturati in diversi luoghi e rinchiusi nell’ex brefotrofio di Forlì trasformato in carcere di tortura dalle SS vennero prelevati dai tedeschi, caricati su un camion, trasportati a Casale di Brisighella (Ravenna) e fucilati. L’eccidio fu deciso come rappresaglia a una precedente azione partigiana e come monito alla popolazione del luogo, che venne costretta dai nazifascisti a scavalcare i cadaveri, gettati poi in una fossa comune. I nomi delle cinque vittime sono rimasti a lungo sconosciuti. Poi alcune pubblicazioni hanno riaperto le ricerche su quell’eccidio dimenticato, il Comune di Brisighella ha intitolato una via ai “Martiri di Casale” e l’Anpi è riuscita a ricostruire l’identità di due martiri: Gino Carnaccini, forlivese 25enne invalido, e Amilcare Piancaldini, 36enne di Prato. Sugli altri tre le ricerche continuano. Sabato 5 agosto, nel 73/o anniversario della strage, verrà inaugurato un monumento a Casale di Brisighella, in un terreno adiacente la Chiesa Parrocchiale di Santo Stefano in Casale-Pistrino, a poca distanza dal luogo dell’eccidio, e si terrà la commemorazione dei martiri. Il programma prevede alle 10.30 una messa in ricordo delle vittime celebrata da mons. Mario Toso, Vescovo di Faenza-Modigliana; alle 11:30, inaugurazione della stele commemorativa realizzata dall’artista Mirta Carroli. Interverranno i Comuni di Brisighella, Forlì e Prato (con i gonfaloni), le autorità civili, militari e religiose. Saranno presenti i parenti delle due vittime note.

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