Gli ultimi test nucleari del dittatore norcoreano Kim Jong-un spaventano il mondo e la loro “eco” arriva anche a Prato. La bomba all’idrogeno fatta esplodere nei giorni scorsi in un sito sotterraneo in una zona montuosa della Corea del Nord ha provocato un terremoto di 6,3 gradi della scala Richter, che è stato registrato anche dalla rete sismica dell’Istituto Geofisico Toscano – Fondazione Parsec. L’onda blu è ben visibile nei tracciati dei sismografi del Mugello (nella foto), nonostante le migliaia di chilometri di distanza dall’ “epicentro”. Il sesto test atomico di Kim Jong-un è stato 5 volte più potente dell’ultimo, un’esplosione da cento kilotoni, quasi cinque volte la bomba atomica di Nagasaki. Il fatto che la scossa sia stata registrata anche a Prato, la dice lunga sulla potenza distruttiva e la pericolosità delle testate atomiche che potrebbero essere impiegate anche su missili capaci di raggiungere l’Europa.
“Fino all’ultimo esperimento nucleare non avevamo registrato nulla, perchè
le energie in gioco erano molto minori. Questa è indubbiamente una prova di forza con un ordigno molto, ma molto più potente del precedente, tanto da essere registrato come un terremoto – afferma il direttore Marco Morelli -. Noi geologi riusciamo a distinguirere l’onda meccanica di un terremoto da quella di un’esplosione, però l’energia liberata è la stessa e in questo caso può essere assimilata a uno dei terremoti più forti che hanno colpito la zona di Amatrice, del 6.0 della scala Richter, giusto per far capire”.
D.Z.