Rinviato al 4 ottobre per un difetto di notifica il processo ad Abdelghani Ammari, il marocchino di 30 anni reo confesso per l’omicidio di Leonardo Lo Cascio, il portiere di albergo ucciso lo scorso 30 marzo davanti al Tribunale, nel corso di un’efferata rapina, mentre si recava a lavoro.
Ammari sarà processato con ogni probabilità con rito abbreviato in una successiva udienza già calendarizzata per il 14 febbraio. Intanto, tramite i suoi legali, gli avvocati Gabriele Terranova e Luca Ancona, l’imputato ha fatto pervenire ai familiari della vittima una offerta di parziale risarcimento: 15 mila euro messi assieme con i pochi averi dei genitori. Un’iniziativa ritenuta provocatoria e respinta fermamente dagli avvocati Eugenio Zaffina, Alessandro Oliva e Giulia Marini, che assistono la madre, il fratello e la sorella di Lo Cascio, costituitisi parte civile.
Dopo l’omicidio Ammari cercò di disfarsi della refurtiva e tentò di guadagnarsi la fuga in Marocco. Fu arrestato all’aeroporto di Bologna dai carabinieri, a cui in un primo momento raccontò una versione – quella del litigio dovuto a un debito di droga – smontata pezzo per pezzo dagli inquirenti, che fin dal primo momento avevano percorso la tesi della rapina.