7 Settembre 2017

Prato e Ebensee, 30 anni di amicizia raccontati attraverso un libro e una mostra fotografica a Santa Lucia


«È difficile riassumere in poche parole trent’anni, ma se penso al gemellaggio che unisce la nostra città a quella di Ebensee sento in me una grande meraviglia: Prato è riuscita a entrare nel cuore degli austriaci, non senza difficoltà ma con l’impegno e la tenacia di quanti vi hanno creduto». Le parole di don Mauro Rabatti, parroco di S. Lucia, prendono le mosse dal 27 settembre 1987, giorno in cui il Comune di Prato decise di ufficializzare il gemellaggio tra la propria città e quella austriaca di Ebensee. Già dall’anno precedente, la chiesa Regina Pacis di S. Lucia si era distinta per l’impegno a favore di un contatto con la popolazione del luogo. Ebensee è una delle cittadine austriache ai cui limiti si trovava, nel periodo della seconda guerra mondiale, un campo di concentramento nazista. Proprio lì furono internati alcuni dei 140 cittadini pratesi, tutti uomini adulti, catturati nel corso di un rastrellamento tedesco in città il 7 marzo 1944. Di questi, solo 19 fecero ritorno a Prato. Due di loro, Roberto Castellani e Dorval Vannini, nutrirono fin da subito la precisa volontà di testimoniare ai propri concittadini quanto accaduto nel lager nazista che li aveva tenuti prigionieri per un anno: quello di Ebensee, in Austria.

«Il loro desiderio – racconta don Mauro Rabatti – era quello di portare i pratesi nei luoghi dove avevano sofferto, per pregare e non dimenticare, ma anche per aprire un dialogo con la popolazione austriaca. Nel 1948 Castellani e Vannini iniziarono ad organizzare “pellegrinaggi”, ossia viaggi presso i campi di deportazione. Ma, come ci raccontarono, al loro passaggio i cittadini austriaci chiudevano le finestre delle abitazioni». Vannini e Castellani, forti del sostegno di molti pratesi, non persero le speranze. Gli anni passarono. Nel 1986 la parrocchia di S. Lucia, attraverso don Mauro, conobbe Castellani e Vannini, stringendo poi con loro un rapporto di sincera amicizia. Un anno dopo, nel maggio del 1987, la parrocchia venne invitata a partecipare al pellegrinaggio, divenuto consuetudine, nella cittadina di Ebensee. In questa occasione vi furono contatti diretti tra i pratesi e il parroco e il sindaco di Ebensee, ma la popolazione si mostrò ancora restia ad aprirsi. Dopo pochi mesi, il comune di Prato approvò in via ufficiale il gemellaggio tra le due cittadine; Ebensee lo avrebbe convalidato il 14 maggio 1988. A partire da quel momento, il rapporto tra i cittadini di Prato egli austriaci crebbe e divenne lentamente sempre più solido, grazie a scambi reciproci di visite e di doni, dove un ruolo fondamentale ebbero le due parrocchie, quella guidata da don Mauro Rabatti e quella di monsignor Alois Rockenschaub a Ebensee.

A trent’anni dall’inizio del gemellaggio, Santa Lucia festeggia con la presentazione di un libro dal titolo «La croce smontata. Cronaca di un progetto “nel ricordo”», che riassume, attraverso foto e documenti, le tappe che hanno portato alla nascita del patto di fratellanza ed il suo progredire nel tempo. Giovedì 7 settembre Alle 19, in chiesa a Santa Lucia, presentazione da parte del professor Giampiero Nigro del libro edito dalla parrocchia. Segue l’inaugurazione della mostra fotostorica, curata dalla parrocchia ed allestita in chiesa, che racconta i 30 anni di gemellaggio fra Prato ed Ebensee; è visitabile, ad ingresso libero, ogni giorno dalle 8,30 alle 19,30. Alle 20,30 cena in parrocchia per le famiglie ospitanti, gli ospiti e le autorità. Venerdì 8 settembre, giorno affidato alle famiglie ospitanti per una visita al territorio, chi lo desidera partecipa al corteggio storico o assiste in piazza. Il soggiorno degli ospiti di Ebensee si chiude il sabato 9 settembre, dopo un momento di preghiera nella chiesa di Santa Lucia, alle 8,30, per ringraziare Dio del gemellaggio e del rapporto fra le due comunità.