Due anni per sequestro di persona, lesioni e calunnia. È la pena richiesta dal sostituto procuratore Laura Canovai per tre carabinieri in servizio a Prato, che nel 2011 furono denunciati da un pasticcere di un locale di viale Borgovalsugana. L’uomo chiamò il 112 perchè a seguito di una lite con alcuni vicini, gli era stata staccata la corrente. All’arrivo della pattuglia, si scaldarono gli animi e il pasticcere fu condotto in caserma. L’uomo lamentò di essere stato ammanettato ingiustamente, percosso e che con la forza si tentò di sottoporlo ad alcoltest; appena lasciato libero, si fece visitare al pronto soccorso, dove a referto i medici segnalarono un eritema al viso compatibile con degli schiaffi e i segni ai polsi lasciati dalle manette. Il pasticcere fu a sua volta denunciato per calunnia dai carabinieri, ma la Procura, che affidò le indagini alla polizia, ha ritenuto credibile il racconto fatto dall’uomo e ha chiesto il rinvio a giudizio dei tre militari. Il processo si sta volgendo con rito abbreviato. Gli avvocati difensori dei tre carabinieri hanno chiesto l’assoluzione dei militari sostenendo l’infondatezza delle accuse e delle affermazioni dell’artigiano. Il giudice Angela Fantechi ha aggiornato l’udienza e leggerà la sentenza il 5 ottobre.