Sono stati assolti con formula piena i tre carabinieri in servizio a Prato, a processo per sequestro di persona, lesioni e calunnia. Il pm Laura Canovai aveva chiesto per ciascuno di loro una condanna a due anni di pena. I militari erano accusati per fatti del 2011, quando il pasticcere di un locale di viale Borgovalsugana denunciò maltrattamenti da parte di un brigadiere, un vicebrigdiere e un carabiniere scelto, che erano intervenuti nel locale dell’uomo, in viale Borgovalsugana, dopo una sua chiamata al 112.
A seguito alcune liti con i vicini, il pasticcere aveva trovato staccata la corrente e voleva una risposta dai carabinieri, che lo invitarono a rivolgersi ad un elettricista. Si scaldarono gli animi e il pasticcere fu condotto in caserma; l’uomo lamentò di essere stato ammanettato ingiustamente e percosso. Appena lasciato libero, si fece visitare al pronto soccorso, dove a referto i medici segnalarono del rossore al viso e segni ai polsi lasciati dalle manette. Si fecero refertare anche due dei tre militari, leggermente feriti durante i tentativi di calmare il pasticcere e di condurlo in caserma.
L’uomo fu a sua volta denunciato per calunnia, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale dai carabinieri, ma la Procura, che affidò le indagini alla polizia, ha ritenuto credibile il racconto fatto dall’uomo e ha chiesto prima il rinvio a giudizio e poi la condanna dei tre militari. Di diverso parere il giudice per le udienze preliminari Angela Fantechi, che al termine del processo di primo grado con rito abbreviato, ha pronunciato stamani la sentenza di assoluzione: perchè “il fatto non sussiste” per i reati di lesioni volontarie e calunnia, e perchè il “fatto non costituisce reato” per l’ipotizzato sequestro di persona.
È stata dunque accolta la richiesta delle difese, sostenute dagli avvocati Marco Barone, Fabio Generini e Francesco Stefani, che hanno sottolineato la correttezza dell’operato dei militari e la mancanza di riscontri attendibili al racconto del pasticcere. I legali, a seguito di indagini difensive, avevano portato testimoni presenti al momento dell’intervento dei carabinieri, che segnalarono il comportamento aggressivo del pasticcere. Nel corso della scorsa udienza, l’uomo era stato allontanato dall’aula dal giudice, per intemperanze durante l’arringa dell’avvocato Marco Barone.