23 Ottobre 2017

Incassa per 16 anni la pensione della madre morta, condannato a due anni di pena


Per sedici anni, fino al 2012, ha riscosso la pensione della madre deceduta nel 1996, incassando dall’Inps circa 65 mila euro. Per questo l’uomo è stato condannato stamani dal Tribunale di Prato a due anni di pena, per il reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. Durante il processo, il sostituto procuratore Lorenzo Boscagli ha ricostruito i contorni della vicenda: l’imputato ha approfittato della mancanza, all’epoca dei fatti, di trasmissioni telematiche tra anagrafe e Inps e ha omesso di comunicare all’istituto previdenziale il decesso della madre. Così facendo ha continuato ad incassare l’assegno pensionistico, che veniva puntualmente accreditato ogni mese in banca. La “truffa” è stata scoperta cinque anni fa, quando i funzionari dell’Inps hanno fatto la segnalazione all’istituto di credito chiedendo un riscontro.
L’uomo è stato convocato in filiale: prima ha detto che la madre era a casa, viva e vegeta; poi quando gli è stato richiesto di presentare un certificato di esistenza in vita della donna, si è dileguato, salvo dover ammettere qualche tempo dopo di aver incassato i soldi senza averne titolo. Sono così scattate le indagini e si è giunti alla condanna di oggi a due anni di reclusione. La pena richiesta dall’accusa era leggermente più alta, due anni e due mesi. La difesa dell’imputato, assunta d’ufficio dall’avvocato Costanza Malerba, ha chiesto e ottenuto la prescrizione dei fatti-reato più risalenti nel tempo.

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