Un confronto sulle trasformazioni che stanno interessando e che attenderanno il mondo del lavoro nei prossimi anni, ma anche un dibattito sulla figura del lavoratore: sono più i diritti o sono più i doveri, attualmente? Se ne è parlato ieri sera al circolo culturale G. Matteotti (via Verdi) in occasione di un’iniziativa organizzata dalla sezione pratese del Partito socialista italiano. Ospiti: Guglielmo Loy, segretario confederale della Uil, e il vicesindaco Simone Faggi. “Lavoro e tempi moderni, difficoltà e opportunità a Prato e in Italia”: durante il dibattito, complice la presenza di due figure come Loy e Faggi, si è passati dalla dimensione nazionale a quella locale. Un quadro non molto ottimista quello tracciato dal segretario confederale della Uil: “La selva di contratti a tempo sta trasformando il lavoratore in una figura a tempo. La responsabilità è certo della politica, ma c’è un’ammissione di colpa anche da parte del mondo del sindacato”. Il focus su Prato effettuato dal vicesindaco Faggi – e poi anche dal sindaco Matteo Biffoni, venuto a portare i suoi saluti – non ha potuto prescindere dal settore economico con cui viene stabilito quasi automaticamente un legame rispetto alla nostra città, quello del manifatturiero: “Gli attuali numeri dell’Istituto Buzzi dimostrano che i giovani hanno voglia di buttarsi nel manifatturiero. C’è un investimento in formazione che certo deve essere incrementato: troppo alta è ancora, infatti, la dispersione scolastica, soprattutto tra i ragazzi cinesi, nelle nostre scuole”, commenta Faggi.
All’incontro, molto partecipato, erano presenti, oltre al segretario del Psi di Prato Alessandro Michelozzi, anche l’assessore all’Innovazione Benedetta Squittieri, l’assessore alle Politiche economiche Daniela Toccafondi; il segretario (rieletto) provinciale del Pd Gabriele Bosi.
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