Dopo le ultime operazioni della Guardia di Finanza, che ha sequestrato tonnellate di tessuti importati illegalmente, con rischi per la salute dei consumatori, il capogruppo di Prato Libera e Sicura Aldo Milone torna ad affrontare il tema del rispetto delle leggi nel distretto. “Queste operazioni portano alla ribalta le recenti dichiarazioni del neo-presidente dell’associazione dei cinesi di Prato, Giulin, che, il giorno della sua elezione, aveva fatto cenno ad un rapporto sinergico tra i produttori pratesi di tessuti e i confezionisti cinesi. Evidentemente il suo appello, visti questi sequestri, non è stato recepito dai suoi connazionali”, ripete Milone. “Non ho mai creduto alla possibilità di creare un rapporto sinergico perché la maggior parte dell’imprenditoria cinese è proiettata verso il massimo profitto, cosa lecita se venissero rispettate le leggi italiane – continua Milone -.Tra l’altro, gli stessi imprenditori pratesi sono coscienti di cosa significhi esportare in Cina. I controlli della dogana cinese sono molto rigidi. In sintesi, la Cina può esportare di tutto mentre permettono l’importazione solo di prodotti salubri al 100%. Questo è un altro problema che dovrebbe affrontare il nostro Governo coinvolgendo – conclude – anche L’Unione Europea”.
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