30 Novembre 2017

Stallo sulle nuove nomine, Fabia Romagnoli: “Basta ingerenze nella Fondazione”


Dopo la dura presa di posizione di Irene Gorelli, membro in quota Comune dell’Assemblea dei 101 soci della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, la quale in commissione comunale aveva definito inopportuna la permanenza in proroga dell’attuale presidente Fabia Romagnoli (leggi l’articolo), arriva la risposta di quest’ultima.
In una nota, Romagnoli rivendica l’autonomia della Fondazione e pur “comprendendo le preoccupazioni relative alle difficoltà per il rinnovo del consiglio di insirizzo”, sottolinea “quanto sia irrituale che enti esterni intendano svolgere ingerenze nella Fondazione, trattandosi di persona giuridica privata senza fine di lucro, dotata di piena autonomia statutaria e gestionale”.
Una sottolineatura che si riferisce anche alla richiesta di Giorgio Silli fatta al sindaco di intervenire in prima persona come mediatore per superare l’empasse fra le varie correnti, ma che potrebbe essere rivolta allo stesso primo cittadino Matteo Biffoni, il quale aveva auspicato il superamento delle divisioni e l’unanimità nella scelta dei nuovi vertici della Fondazione, ma aveva anche annunciato che se necessario sarebbe intervenuto “e in maniera netta”.

Nella sua nota Fabia Romagnoli scrive che “la Fondazione, nella continuità degli scopi originari della Cassa di Risparmio di Prato, persegue finalità di utilità sociale e di sviluppo locale e si avvale della presenza nei propri organi di soggetti designati da enti pubblici e privati (individuati dalla Fondazione stessa in totale autonomia) per garantire il rapporto con il territorio di riferimento. Non sono quindi tali soggetti in alcun modo rappresentanti degli enti designanti”. Un modo, insomma, per rimarcare che Irene Gorelli ha parlato a titolo personale.

La presidente Romagnoli rivendica poi la massima trasparenza su cui ha innestato il proprio mandato e rivolge un’altra stoccata a Gorelli: «Dispiace che un socio che ha la possibilità di accedere a tutta la documentazione, oltre a quanto pubblicato sul sito come i bilanci con annessi bilancio di missione e composizione del patrimonio a tutti accessibili (basta la buona volontà di leggerli…), non lo abbia mai fatto e poi dica che “un pò più di trasparenza non farebbe male”».

Romagnoli ribadisce che con l’istituto della prorogatio è garantito “il regolare svolgimento della ordinaria attività della Fondazione, secondo quanto previsto dalla legge” e aggiunge: “Come Presidente sto percorrendo ogni strada possibile per superare posizioni di blocco createsi all’interno dell’Assemblea, posizioni rese possibili da un quorum che era stato pensato come tutela di un’ampia condivisione tra i soci ma che allo stato attuale viene strumentalizzato per fare prevalere interessi di parte rispetto all’interesse superiore della Fondazione. Assicurando che sulla Fondazione non c’è comunque alcun problema gestionale – conclude Fabia Romagnoli – invito tutti ad assumere un atteggiamento volto a costruire invece che a distruggere”.

 

Silli torna a chiedere l’intervento del sindaco. E a Romagnoli: “Rinunciare a riferire in Comune non è un gesto di cortesia istituzionale”

Dopo la replica di Romagnoli, sulla vicenda torna il presidente della commissione controllo e garanzia del Comune di Prato Giorgio Silli (Forza Italia), il quale commenta la scelta del presidente della Fondazione di non intervenire ai lavori della commissione: “La commissione di Controllo e Garanzia non è certo la Procura della Repubblica: rappresenta il consiglio comunale e quindi la città. Chi non vuol venire a riferire in quella sede, se non si tratta di aziende partecipate, è ovviamente legittimato a farlo. Di certo non è un grande gesto di cortesia istituzionale nei confronti della città” afferma Giorgio Silli, intervenendo da Bruxelles – dove partecipa ai lavori del Comitato delle Regioni  – sull’incapacità dell’assemblea dei soci di nominare una nuova guida per la ‘Fondazione Cassa di Risparmio di Prato’.
“Credo sia altrettanto legittimo che i pratesi si interroghino sul perché di un impasse che dura da oltre un anno, se non altro perché nella storia non era mai accaduto – continua Silli -. Non parteggio né per l’una né per l’altra fazione, anche se le miriadi di telefonate che ho ricevuto in questi due giorni da ogni ambiente della città disegnano una situazione più intricata di quanto potessi pensare. Del resto è stato proprio il sindaco Matteo Biffoni a minacciare un intervento diretto nei prossimi giorni, qualora lo stallo non venisse superato. Attendiamo ora il suo intervento”.

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