29 Gennaio 2018

Giunti editore annuncia 34 licenziamenti, Cgil e Cisl: “Decisione inaccettabile”


La Giunti Editore lo scorso 10 gennaio ha avviato, per via della crisi del mercato, la procedura di licenziamento per 34 persone (quasi tutte su Firenze, cinque a Prato, e le altre a Milano e Trieste); nel capoluogo toscano in totale ci sono circa 250 dipendenti, mentre in tutta Italia ammontano a circa mille comprese le librerie Giunti Al Punto.

I sindacati Slc Cgil e Fistel Cisl, in risposta, avevano chiesto all’azienda almeno l’uso degli ammortizzatori sociali (ci sarebbe diritto a due anni di contratto di solidarietà), ma la dirigenza ha opposto una netta chiusura, visto che – secondo questa – “l’ammortizzatore sociale rovina il clima tra i lavoratori”, lavoratori di Giunti Editore che sono da circa due anni in cassa integrazione, in scadenza il prossimo 3 aprile).
Slc Cgil e Fistel Cisl, sempre in risposta alla procedura, avevano proposto anche di chiuderla solo su base volontaria con incentivo, ma anche qui l’azienda ha detto no all’esclusivo criterio della volontarietà.

Venerdì scorso si è riunita l’assemblea dei lavoratori, molto partecipata: l’assise, nell’esprimere un giudizio fortemente negativo sulla posizione di chiusura dell’azienda, ha dato mandato ai sindacati di mettere in campo ogni azione affinché l’azienda cambi le sue posizioni.

“La posizione dell’azienda è inaccettabile e anche sbagliata dal punto di vista manageriale, visto che si tratta del settore editoriale che fa della competenza delle persone un asset. E’ proprio sbagliato l’approccio, la preoccupazione è che il Gruppo si avviti in una crisi ripetuta”, spiegano Slc Cgil e Fistel Cisl.

L’azienda oggi ha inviato una comunicazione con la quale convoca i sindacati per mercoledì 31 gennaio. “Salutiamo positivamente la convocazione per mercoledì ed auspichiamo che la riapertura del confronto apra prospettive diverse per la vertenza, se così non fosse non ci resterebbe che assumere forti iniziative di mobilitazione”, concludono le due sigle sindacali.

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