18 Gennaio 2018

Mafia cinese a Prato, l’ascesa del boss dell’autotrasporto: “Prima non sapevo fare affari perchè sapevo fare solo il mafioso”


“Prima non sapevo come fare gli affari perchè sapevo fare solo il mafioso, ora invece non faccio più il mafioso….sono cambiato…ci saranno 6 mesi di perdita…l’ho già previsto anche quanto andrà a perdere…ho previsto anche quando migliorerà l’attività… hai capito?”. E’ 2 ottobre 2012 e Zhang Naizhong (nella foto), a bordo della sua Bmw X6, si confida con i suoi stretti collaboratori, raccontando alcune tappe della sua vita, l’assunzione del controllo sulla ditta di trasporti Anda, la propria affermazione come uomo di potere e di prestigio nella comunità cinese, da Prato ad altre città italiane, fino a raggiungere il mercato francese. Confidenze che sono state intercettate dalla squadra mobile di Prato, nell’ambito dell’inchiesta della Dda sulla mafia cinese che ha portato a 33 arresti, di cui 16 eseguiti a Prato (leggi l’articolo).
Parlando con la segretaria Amei, con la figlia di quest’ultima e con un altro collaboratore, senza sapere di essere intercettato, Zhang Naizhong spiega come abbia assunto il controllo della Anda avvalendosi della forza intimidatrice del suo gruppo e in particolare di un suo fedelissimo, CHI E detto AYUE, pronto ad eseguire i suoi ordini.

“Dada Ayue è il picchiatore che sta davanti a “baba” Naizhong…quando arriva lui (Ayue) le cose sono più tranquille…ora io do tutto a lui…mi capisci? …”baba” Naizhong prima aveva solo il 20% delle quote di nell’azienda Anda e in un attimo facendo pulizia ha ottenuto il 51% delle quote”.

La piramide del boss: fratelli, amici e amici degli amici 

Poi, Naizhong, classe 1960, ritenuto il “capo dei capi” dell’associazione mafiosa cinese, sottolinea la sua autorità (quando parlo io, quello che dico è sempre quello che conta…tutti quelli che stanno sotto capiscono subito al volo e mi obbbediscono) e ammette di essere a capo di una struttura piramidale, i cui sottoposti, chiamati fratelli, devono comunque pagargli una parte dei proventi illeciti: “I fratelli che stanno sotto sono contenti perchè riescono a guadagnare i soldi e noi tanto gli prendiamo sempre una piccola parte” dice, avendo riguardo al loro benessere per mantenerne la fedeltà: “se gli altri lavorano per noi…noi li dobbiamo ricompensare…come ho detto anche ad Amei. Così le persone si sentono meglio, tanto noi abbiamo già tutto, non manca nulla nè per divertirsi nè per vivere , non moriamo di fame quindi dobbiamo pensare ai fratelli…” .

“Dopo le persone fidate ci sono i fratelli e dopo i fratelli ci sono gli amici – continua il boss – perchè non possiamo avere solo fratelli, dobbiamo allargare il …..quindi gli amici di AHAI sono amici, gli amici di AYUE sono amici, gli amici di AHUO sono amici….quindi quando arrivo anche gli amici degli amici mi considerano come un amico…così si aumentano gli amici e quindi ci sono tanti amici…gli amici cominciano a parlare…soprattutto quando tutti parlano bene di te….questa situazione diventa una cosa fondamentale per te….accanto a me non vedrai neanche una persona sporca….non vedrai neanche una persona sporca che entra nella mia ditta”.

 

I debiti con il fisco: “Meglio chiudere la ditta e intestare l’attività ad un estraneo”

In un’altra conversazione intercettata, n data 18 gennaio 2013, Zhang Naizhong parla con il figlio e si confronta con lui sulle mosse per eludere il fisco. I controlli della Finanza e dell’Agenzia delle Entrate sulla Anda hanno evidenziato tasse non pagate allo Stato italiano per centinaia di migliaia di euro (50 mila nel 2007; 210 mila nel 2008) e così i due valutano di chiudere la ditta e riaprirla con un altro nome e con un altro rappresentante legale. Padre e figlio si chiedono se sia meglio intestare la nuova ditta ad un dipendente di fatto (un certo Lala) o ad un estraneo. Alla fine della discussione, entrambi paiono propendere per la seconda soluzione, come indicato dal boss.
“Di solito i rappresentanti legali – afferma Zhang Naizhong – non sono mai persone che lavorano nelle nostre ditte perchè io ho paura che “quello” un giorno possa diventare matto e cominciare a raccontare di tutto, poi è finita per noi! Invece nell’altro modo possiamo dire che questa persona non c’è, è andata in Spagna, è andata da qualche parte…io sto facendo un esempio..diciamo che possiamo sempre raccontare qualcosa quando ci chiedono di far venire subito quella persona (rappresentante legale, ndr) …hai capito? ..Invece lui (LALA) è sempre lì e noi non possiamo fare nulla…è giusto quello che dico? …Se quella persona non c’è in ditta, quando gli chiederanno le cose… anche se vuole capire non capisce…invece così lui (LALA) sà tutto (quello che succede all’interno della ditta, ndr)”.

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ideals
6 anni fa

Questo articolo è stato molto interessante. Mi piace molto. È un’informazione davvero utile.