Mentre era in malattia per una lesione al legamento crociato procuratasi in servizio, arbitrava partite di calcio a 5 e a 7 tra i dilettanti a Prato. Per questo, un poliziotto di 45 anni in servizio alla Questura di Massa, domiciliato nella nostra città, è indagato per il reato di truffa ai danni dello Stato che gli contesta di aver percepito illecitamente circa 27 mila euro. Nell’udienza preliminare di oggi presso il Tribunale di Prato l’uomo, assistito dall’avvocato Gabriele Terranova, ha chiesto il rito abbreviato, su cui si dovrà esprimere il giudice. Secondo l’inchiesta, condotta dal sostituto procuratore Lorenzo Boscagli, il poliziotto nel 2015 avrebbe per diversi mesi arbitrato partite di calcio nel periodo in cui si trovava in malattia per un infortunio al ginocchio. L’avvocato difensore Gabriele Terranova sottolinea che la patologia – confermata da accertamenti diagnostici e riscontrata successivamente anche dalla commissione medico-legale – è incompatibile con lo svolgimento del lavoro di poliziotto.
“Dalle foto e i filmati che sono agli atti si vede che arbitrava con le mani in tasca e muovendosi molto lentamente, senza correre – afferma l’avvocato Gabriele Terranova – Del resto il mio assistito non arbitrava certo partite professionistiche di calcio a 11, ma gare amatoriali di calcio a 5 e a 7, un’attività che si può svolgere anche muovendosi di pochi metri. A differenza di altre categorie, per le visite medico-legali i poliziotti non hanno orari predefiniti e possono uscire liberamente – continua l’avvocato Terranova -. Quel che conta ai fini della colpevolezza in ordine alla truffa ipotizzata è che la patologia in questo caso non è discutibile. Per questo siamo convinti dell’innocenza del poliziotto, come mostra una sentenza del Tribunale di Trento che ha assolto un altro agente dedito all’attività di caccia durante la malattia. Anche in quel caso la patologia era suissistente e incompatibile con lo svolgimento dell’attività lavorativa” conclude Terranova.
