3 Gennaio 2018

Procura, in tre anni più che dimezzati i procedimenti pendenti. Nicolosi: “A maggio due nuovi magistrati e Prato sarà appetibile”


Sono 6140 i procedimenti penali pendenti presso la Procura di Prato a carico di persone note. Un numero più che dimezzato rispetto ai 14 mila fascicoli presenti sulle scrivanie dei magistrati inquirenti pratesi all’arrivo del procuratore capo Giuseppe Nicolosi, nel maggio 2015. Una sforbiciata netta, con lo smaltimento di circa duemila reati, è arrivata nel marzo 2016 con la depenalizzazione degli omessi versamenti Inps e la guida senza patente. Il resto è da attribuire al lavoro dei magistrati che hanno sviluppato le indagini e definito i procedimenti attraverso richieste di rinvio a giudizio o di archiviazione. Ciascuno dei sei sostituti procuratori che affiancano Nicolosi è adesso titolare di circa 850 inchieste, a cui occorre aggiungere i fascicoli a carico di ignoti e quelli iscritti per fatti non costituenti reato.
Lo smaltimento dell’arretrato è ancora più significativo se si considera le nuove notizie di reato (quasi duemila tra metà settembre e i primi di dicembre).
La diminuzione dei procedimenti pendenti è uno degli indici di produttività degli uffici, che è stato raggiunto dalla Procura nonostante l’impegno notevole richiesto da alcune inchieste come quella sul rogo alla Tignamica e nonostante la mancanza, da diversi mesi, di due magistrati rispetto alla pianta organica. Da questo punto di vista la situazione si sbloccherà a maggio, quando prenderanno servizio alla Procura di Prato due magistrati di prima nomina, dopo che il bando per la mobilità tra vari distretti di magistrati più esperti non ha fatto registrare richieste di trasferimento nella nostra città.
“A maggio, con l’arrivo di due nuovi colleghi potremo diventare un ufficio appetibile” commenta il procuratore Nicolosi.
Per quanto riguarda la ripartizione dei fascicoli pendenti al 30 novembre scorso per tipologia di reati, le inchieste sulle fasce deboli (maltrattamenti in famiglia, stalking) erano 379, quelle sui reati economico-finanziari (bancarotte, reati fiscali, usura) erano 295, i casi a carico di indagati noti per reati ambientali (rifiuti, edilizia, urbanistica, inquinamento) erano 415, mentre i fascicoli inerenti lavoro, infortuni e malattie professionali ammontavano a 1061 (il piano lavoro sicuro in collaborazione con la Regione incide per circa 1200 notizie di reato all’anno).

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