27 Febbraio 2018

Ampliamento ospedale, opposizione all’attacco del Pd: “C’è poco da cantare vittoria”


“Altro che soddisfazione. Dovrebbero chiedere scusa”. Non la mandano a dire i candidati alle politiche del Movimento Cinque Stelle: Yana Chiara Ehm e Ubaldo Nannucci attaccano il Pd e rispetto all’ampliamento del Santo Stefano parlano di autentico fallimento. “In qualsiasi altro paese civile – ripetono i grillini – i rappresentanti istituzionali responsabili di questo fallimento che si va a rimediare, avrebbero chiesto pubbliche scuse e rassegnato le dimissioni. Qui invece fanno addirittura passerella”.

Dello stesso tenore l’intervento dei consiglieri comunali di opposizione Antonio Longo, Sandro Ciardi, Alessandro Giugni e Rita Pieri. “Bene i soldi per il nuovo ospedale, bene il polo oncologico, meglio sarebbe stato ascoltare la nostra giunta. E’ dal 2006 – fanno notare – che denunciamo il sottodimensionamento del nuovo ospedale ma siamo sempre stati trattati con sufficienza. Adesso – ribadiscono i consiglieri – c’è chi sventaglia questo finanziamento come una vittoria”.

“Leggere che adesso verrà costruita una palazzina per ospitare 100 posti in più il cui costo si aggira intorno ai 19 milioni di euro, è la dimostrazione pratica di come si sprecano i soldi dei cittadini soprattutto durante una campagna elettorale” rincara la dose il consigliere comunale di Prato Libera e Sicura, Aldo Milone.

Plaude al progetto di ampliamento e alle risorse in arrivo da Roma, il candidato alla Camera per Civica Popolare Lorenzo Maria Marchi: “E’ la riprova che questo Governo, con il ministro Lorenzin in prima fila, è impegnato in maniera seria sul fronte della sanità. Si va nella direzione giusta e a maggior ragione è necessario proseguire su questa strada”, conclude Marchi.
Per Liberi e Uguali la nuova palazzina, pur necessaria, rischia invece “di non bastare”. Non solo. Il Comitato elettorale pratese del partito di Pietro Grasso, denuncia anche di essersi visto negare – da parte della direzione dell’Asl – il permesso di visitare il presidio ospedaliero, concesso invece ai candidati Democratici. “La salute non è un affare privato del Pd”, chiosa Liberi e Uguali.

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