Crac Popolare Vicenza, Federconsumatori convoca gli ex azionisti: “La via giudiziaria è piena di ostacoli, rifinanziare il fondo statale per i risarcimenti”


C’è chi, come Marisa, in pensione dopo una vita ai telai, nelle azioni della Popolare di Vicenza tra il 2014 e il 2016 aveva investito i risparmi di sempre e ha perso 83 mila euro nel crac della Banca. Vicende dolorose di cui si occupa Federconsumatori che a Prato segue oltre 200 casi. Ma l’assemblea di oggi ha deluso molti ex risparmiatori. I legali dell’associazione hanno spiegato che poche sono le speranze di recuperare, per via giudiziaria, i soldi perduti, attraverso l’insinuazione nello stato passivo della Banca in liquidazione, possibile fino al 23 aprile, o attraverso la costituzione di parte civile, prima dell’avvio del dibattimento, nel processo che a Vicenza vede indagati Gianni Zonin ed altri cinque ex amministratori e manager. Il Tribunale veneto ha escluso che Banca Intesa SanPaolo, che ha rilevato la parte sana delle Popolari Venete grazie anche a 5 miliardi di euro immessi dallo Stato, possa essere chiamata a risarcire i risparmiatori truffati da BpVi. Su questo punto, visto un parere divergente del Tribunale di Roma nel caso “gemello” di Veneto Banca, potrebbe essere chiamata ad esprimersi la Corte Costituzionale.

I singoli sequestri patrimoniali nei confronti degli indagati, Zonin e “soci”, sono invece irrisori rispetto alle richieste di risarcimento, come ha spiegato l’avvocato Matteo Zanolini di Federconsumatori: “Il patrimonio esatto di Zonin a tre anni fa non lo conosco, anche perchè le intestazioni sono frammentate. Quello che è stato sequestrato ad oggi, ovvero circa 150 milioni, è assolutamente impossibile che possa garantire le richieste risarcitorie di tutte le parti civili: si parla di stime tra i 3,5 e 4 miliardi nella migliore delle ipotesi e di 6 miliardi nella peggiore, più le spese di giudizio”.

Assolutamente insufficienti anche i 100 milioni in 4 anni immessi dal governo Gentiloni nel Fondo per le vittime delle crisi bancarie, con la recente legge Finanziaria. E’ questa, tuttavia, la strada politica, e non quella giudiziaria, su cui insiste Federconsumatori, che chiede al Governo di immettere risorse nel fondo per le vittime delle crisi bancarie e di coinvolgere negli stanziamenti anche le Banche che hanno rilevato gli istituti di credito in default.

Nel video, le interviste ai risparmiatori pratesi traditi e a Sergio Veroli, vicepresidente di Federconsumatori. 

Dario Zona

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