22 Febbraio 2018

Derivati, il Comune transa con la Banca Dexia: risparmiati 1,5 milioni ma la causa legale è stata un bagno di sangue e il salasso continua


Accordo tombale sugli swap. Il Comune di Prato firmerà una transazione con la banca Dexia Crediop per chiudere le annose controversie legali sui contratti derivati, sottoscritti nel 2002 e rinegoziati sei volte, fino al 2006, dalle giunte Mattei e Romagnoli.
Con 17 voti favorevoli, 6 astenuti ed 1 contrario, il consiglio comunale ha approvato lo schema di accordo voluto dalla giunta Biffoni, grazie al quale saranno risparmiati 1,5 milioni di interessi di mora, che rimarranno nelle casse comunali, a fronte di una vicenda e di una causa legale che è costata quasi 8 milioni di euro.

La transazione fissa infatti in 500 mila euro quanto dovuto a saldo e stralcio a Dexia a titolo di interessi, a fronte di oltre 2 milioni di euro, in relazione ai 13 milioni di euro di differenziali maturati tra il 2010 e il 2016. Un periodo nel quale i pagamenti erano stati sospesi per la decisione della giunta Cenni di annullare in via di autotutela i contratti derivati – rivelatisi una trappola finanziaria – e avviare la battaglia legale con Dexia. La causa civile si è giocata a Londra, secondo una clausola inserita negli swap e accettata dal Comune: dopo il giudizio di primo grado favorevole, il processo ha visto soccombere il Comune di Prato. In seguito al verdetto del giudice inglese, che ha poi respinto anche la possibilità di adire il terzo grado di giudizio, il Comune, nel luglio scorso ha pagato i 13 milioni di euro di pagamenti sospesi.

L’intesa approdata oggi sui banchi del consiglio comunale segue quella già stretta dal Comune con Dexia lo scorso anno per il pagamento di 3,8 milioni di euro di spese legali sostenute in giudizio dalla Banca, che in un primo momento aveva chiesto 7 milioni di euro. A questa somma, vanno aggiunti i 3,5 milioni di spese legali sostenute in proprio dal Comune, coinvolgendo anche avvocati inglesi.
In cambio dello “sconto” (fra spese legali e interessi, la cifra complessiva è di 4,7 milioni), il Comune chiuderà il procedimento amministrativo ancora in corso al Consiglio di Stato (in primo grado l’amministrazione era stata soccombente) per l’annullamento del contratto di Dexia e provvederà al ritiro della costituzione di parte civile nel procedimento penale in corso (anche in questo caso, in primo grado, ha avuto ragione la Banca, assolta assieme al suo funzionario Riccardo Sommavilla dall’accusa di truffa aggravata).
Il collegio dei revisori dei Conti ha dato parere positivo sulla transazione, ritenendola vantaggiosa per il Comune di Prato, che per questa vicenda, oltre al differenziale di 13 milioni, come detto, sborserà 7,3 milioni si spese legali e 500 mila euro di interessi di mora.

Non solo: i contratti derivati restano in vigore fino alla naturale scadenza, nel 2026. Negli ultimi esercizi, visti i tassi di mercato prossimi allo zero, il Comune di Prato ha continuato a perdere nella vicenda swap, per i quali sono stati dovuti impegnare a bilancio ogni anno circa 1,6 milioni di flussi negativi. Per tornare ad avere flussi positivi dagli swap, i tassi dovrebbero tornare a salire sopra quota 4,75%.

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