27 Febbraio 2018

Le proposte di Fratelli d’Italia contro l’illegalità cinese: “Equiparare la contraffazione alle normative antimafia”


Una svolta radicale per sconfiggere il fenomeno della filiera cinese che alimenta la concorrenza sleale e la criminalità. A chiederla è Fratelli d’Italia che lancia le sue proposte: applicazione e irrigidimento delle norme antimafia, lotta ai passaggi di denaro non tracciabili, task force per verifiche contro l’illegalità, confisca dei beni e redistribuzione dei proventi sul territorio.

“I fenomeni della concorrenza sleale e dell’illegalità fra Firenze e Prato sono una piaga vera per questi territori – affermano i candidati Giovanni Donzelli e Patrizio La Pietra – più volte abbiamo denunciato e mostrato le condizioni in cui operano aziende irregolari che lavorano in barba ad ogni regola nei capannoni, coltivazioni senza alcun controllo e mercati abusivi non autorizzati. La sinistra ha legittimato questo sistema con politiche della tolleranza illimitata che non hanno fatto altro che incancrenire la concorrenza sleale nei confronti delle imprese italiane e permettere alla mafia cinese di radicarsi”.

“Quando saremo al governo istituiremo una task force nazionale del Ministero degli Interni per controlli veri ed effettivi – sottolineano gli esponenti di Fratelli d’Italia – chi non rispetta le regole delle nostre aziende dovrà chiudere. Da parlamentari presenteremo una proposta per equiparare reati come la contraffazione che danneggia il Made in Italy alle normative antimafia: è necessario sconfiggere l’organizzazione criminale che ormai ha trovato la linfa in questo mercato parallelo e prevedere anche il rimpatrio e la confisca dei beni. I proventi dei sequestri – concludono Donzelli e La Pietra – dovranno essere redistribuiti sui territori danneggiati per far ripartire l’economia locale”.

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A.D.
A.D.
6 anni fa

Questa la trovo una buona idea per me è reato come il contrabbando