6 Aprile 2018

Comprò la patente e investì un uomo in scooter uccidendolo: pena ridotta a 2 anni per il pirata della strada


E’ stata ridotta in Appello a due anni la pena per il 41enne cinese che bucò uno stop e investì, uccidendolo, Pompeo Giordano, il 53enne che in sella a uno scooter stava transitando all’incrocio tra via Serchio e via Sangro. Subito dopo l’incidente, avvenuto il 21 ottobre 2014, l’automobilista scappò ma fu rintracciato grazie a due testimoni che annotarono la targa. Poco dopo il fatto l’uomo si era già recato in una carrozzeria per tentare di nascondere le prove del sinistro.
Condannato in primo grado dal Tribunale di Prato, con rito abbreviato, a 3 anni di reclusione, l’uomo ha visto alleggerita la pena dalla Corte di Appello di Firenze, dove è stato applicato il nuovo istituto del concordato in appello: una sorta di patteggiamento, con parere favorevole della Procura generale, a un anno e 4 mesi per omicidio colposo e otto mesi per l’omissione di soccorso. Sono state dunque accettate le richieste dell’avvocato difensore Giuseppe Nicolosi, che aveva sottolineato l’incensuratezza e la buona condotta processuale del suo assistito, oltre al versamento di una prima somma a titolo di risarcimento dall’assicurazione.
Durante il procedimento l’imputato, che non parla una parola di italiano, aveva restituito la patente ammettendo di averla comprata illecitamente a Napoli nel 2005. Per questo in primo grado, il pm lo aveva definito una “mina vagante” chiedendone la condanna a 3 anni e 8 mesi di reclusione. La pena, che vista l’applicazione del concordato in appello può ritenersi definitiva, è ora scesa a 2 anni ed è sospesa. All’imputato sono state applicate le norme in vigore al momento dei fatti, quando ancora non era legge il reato di omicidio stradale.

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