28 Aprile 2018

“Il ritorno di Casanova”: Sandro Lombardi porta al Magnolfi la tragicommedia del grande seduttore veneziano VIDEO


Un Casanova invecchiato, deluso, ma pieno di rabbia e di un desiderio feroce. Sandro Lombardi veste i panni del celebre seduttore veneziano ormai in preda a tumulti del cuore che sono solo quelli del rimpianto per le avventure che furono e dello slancio, titanico ma vano, di vincere il tempo che passa. Si tratta dell’adattamento di Federico Tiezzi – che firma anche la regia – del capolavoro narrativo di Arthur Schnitzler, “Il ritorno di Casanova”. Il debutto ieri sera sul palco del Teatro Magnolfi: ultimo spettacolo della stagione del Metastasio, in replica fino al 29 aprile (sabato ore 19.30, domenica ore 16.30). Il Casanova di Tiezzi e Lombardi trova nello sguardo della giovane Marcolina la conferma della propria incapacità di esercitare fascino. Lo sguardo freddo e indifferente che la donna appunto gli rivolge spinge Casanova ad un ultimo disperato tentativo di tornare ad essere il seduttore di trent’anni prima: riuscirà ad avere Marcolina solo con un turpe inganno. Lo spazio del Magnolfi, nel quale Lombardi non aveva mai recitato fino ad ora, si rivela adatto ad una lettura intimistica, quasi a tu per tu con lo spettatore,del testo di Shnitzler, ridotto ad opera teatrale attraverso l’artificio di far parlare Casanova in prima persona .

Ascolta l’intervista che Sandro Lombardi ha rilasciato ai microfoni di Tv Prato

Dal 4 al 6 maggio l’attore si misurerà, sempre al Magnolfi, con la lettura interpretata dei tre lai di Giovanni Testori: il 4 maggio alle ore 20.45 Lombardi leggerà “Cleopatràs”, ovvero il pianto funebre intonato da Cleopatra sul cadavere di Antonio, un monologo che tocca tutti i tasti del rimpianto per la perduta ricchezza della vitalità e dove l’elemento erotico è fortissimo come la nostalgia per gli aspetti sensuali del mondo. Il 5 maggio alle ore 19.30 sarà la volta di “Erodiàs”, ovvero il pianto funebre intonato da Erodiade, antica concubina di Erode, sulla testa mozza di Giovanni Battista, un funereo soliloquio che è anche un canto d’amore appassionato, struggente e disperato giocato nel contrasto tra il riferimento biblico col suo sfondo palestinese e la fastosità barocca di un linguaggio che sposta la nota vicenda in un clima guittesco da teatro di varietà. Il 6 maggio alle 16.30 si svolgerà la lettura di “Mater Strangosciàs”, ovvero il pianto funebre intonato da Maria di Nazareth che, ripiegata nell’abnegazione da ‘teatro povero’ di una cantina, interloquisce con il figlio Gesù, i pastori e l’angelo. Mercoledì 2 e giovedì 3 maggio alle ore 19 ci saranno due “Piacevoli conversazioni con Sandro Lombardi”: non incontri o lezioni, ma informali chiacchierate tra artista e pubblico a partire dall’opera poetica di Giovanni Testori e Pier Paolo Pasolini. Gli amici del Progetto Poecity, che accompagneranno ogni incontro, sono partiti da questi due poeti parola ricercando poesie da condividere insieme. Il dialogo con l’artista sarà quindi circolare, fatto di ascolto e condivisione.

Lucrezia Sandri

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