Incidenti da buche, tra polizze dell’assicurazione e risarcimenti il Comune spende 1 milione l’anno. Nel 2017 casi in diminuzione


C’è chi ha chiesto fino a 60 mila euro per lesioni personali a seguito di cadute causate dalle buche e da marciapiedi sconnessi; chi rivendica 25.000 euro per allagamenti alle cantine provocate dalla rottura delle tubazioni dell’acqua. Ci sono alberi caduti su auto in sosta e sinistri innescati dal ghiaccio sull’asfalto. E’ solo una piccola casistica dei risarcimenti chiesti al Comune di Prato per incidenti riferibili alla cattiva manutenzione di strade e aree pubbliche: nel 2017 le richieste danni sono state 136, in diminuzione rispetto agli anni precedenti (ma la prescrizione è di 5 anni e nuovi casi potrebbero emergere). Nel 2016 le pratiche erano state 266; un numero simile a 2015 (259) e 2014 (244), mentre nel 2013 furono soltanto 149.

La statistica è stata pubblicata dal Comune nell’ambito della gara per trovare il nuovo soggetto che per i prossimi 3 anni dovrà fornire il servizio assicurativo inerente la polizza RCT/O. L’importo base della gara fissa il premio a 450.000 euro l’anno e la franchigia (ovvero la soglia dei risarcimenti sopra la quale a pagare non è il Comune ma l’assicurazione) a 30.000 euro. Nel bando è prevista la possibilità di offerte migliorative. Il Comune, negli ultimi anni, ha via via risparmiato sulle polizze: il premio è sceso dai 733.500 euro del 2012, ai 465.000 euro del 2017 e la franchigia è stata abbassata da 75.000 euro (nel 2012) ai 30.000 euro vigenti dal 2014.
Un risultato possibile grazie agli interventi di manutenzione, in collaborazione con Consiag servizi, e ad un’attenta valutazione delle pratiche, mirate a scovare i “furbetti”. In tanti, dopo una prima istanza di risarcimento, non presentano la documentazione integrativa necessaria e sono molte le pratiche che restano dunque senza seguito, ben 127 nel 2015, solo per fare un esempio.

L’assicurazione (finora) non paga
La maggior parte dei risarcimenti è di importo inferiore ai 30.000 euro della franchigia, ed è dunque interamente a carico del Comune (l’assicurazione in questi casi paga i cittadini e viene poi rimborsata dall’amministrazione). Nel quinquennio 2013-2017 sono stati appena 8 gli incidenti sopra la franchigia e nessuno è stato ancora definito, né pagato dall’assicurazione.

Ma quanto spende il Comune ogni anno per risarcire i danni delle buche?
Nel 2016, per le 57 pratiche chiuse, ha speso 81.024 euro, ma ci sono ancora 166 casi aperti, per i quali, nella peggiore delle ipotesi sono stimati risarcimenti per 1 milione e 43 mila euro (di cui 505.000 a carico dell’assicurazione perchè sopra franchigia). In questo caso a incidere maggiormente (500.000 euro il danno patrimoniale stimato) sarebbe l’incidente in cui ha perso la vita un ragazzo di 22 anni, Cristian Del Core, che di notte perse il controllo della moto schiantandosi alla rotatoria al Ponte alla Vittoria (leggi l’articolo). Un incidente nel quale potrebbero avere avuto un ruolo l’alta velocità e l’assenza di segnaletica verticale di un’isola spartitraffico.
Nel 2016 dunque, tra risarcimenti già pagati, somme accantonate (a proprio carico) per pratiche ancora aperte e i 480.821 euro del premio assicurativo, il Comune, per via delle buche, andrà a spendere fino ad 1,1 milioni di euro, in pratica la metà di quanto messo a bilancio annualmente per il rifacimento dell’asfalto sui 600 km di strade presenti sul territorio comunale (2 milioni l’anno).

Migliore il quadro nel 2017, che ha visto una netta diminuzione dei sinistri: sulle 136 richieste di risarcimento arrivate fin qui, soltanto 8 pratiche sono state definite per un totale di 5.502 euro risarciti. Gli importi accantonati per i 127 casi pendenti, tutti sotto franchigia e quindi tutti a carico del Comune, ammontano a 386.018 euro. Sommando a queste somme, il premio della polizza (465.000 euro) si ottiene la cifra di 856.520 euro.

Andando a ritroso nel tempo, nel 2015 il Comune ha pagato circa 142.000 euro per i 55 casi chiusi e ha calcolato 527 mila euro per gli eventuali risarcimenti delle 77 pratiche ancora aperte (di cui 50.000 euro sarebbero a carico dell’assicurazione).
La somma tra pagamenti, accantonamenti a proprio carico e polizza 2015, in questo caso dà come risultato 1,1 milioni di euro di spesa.

Nel 2014, per i 33 casi chiusi, il Comune ha pagato 135.830 euro e ha messo in conto 863.000 euro per i 66 casi aperti, ma di questi 470.000 euro sarebbero a carico dell’assicurazione (nel caso in cui al Comune fosse riconosciuta la responsabilità nell’incidente che è costato la vita a Giuseppe Petrucci, l’ottantenne scontratosi con un ciclista pirata nel sottopasso pedonale di via Ciulli sotto sequestro (leggi l’articolo).
Il costo totale delle buche, comprensivo della polizza assicurativa, nell’anno 2014 è stimabile al massimo in 1 milione e 75 mila euro.

Nel 2013 l’amministrazione comunale (giunta Cenni) pagò quasi 198.000 euro per i danni occorsi in 48 incidenti; 443.100 euro le somme riservate per i 24 casi ancora pendenti, di cui 210.000 sarebbero coperti dall’assicurazione nel caso in cui il Comune soccombesse nel contenzioso con la famiglia di un’anziana che riportò gravi lesioni facciali, dopo essere stata aggredita da un cane, mentre era in un parco assieme al nipotino. Il Comune è stato chiamato in causa per omessa vigilanza del parco, ma si è dichiarato non responsabile. Il conteggio tra somme pagate, accantonate (a proprio carico) e polizza, è di 1 milione e 42 mila euro.

Non solo buche: tempeste di vento e altri risarcimenti
Tra i casi che sono giunti alle cronache negli scorsi anni, c’è il ferimento di una bambina di 9 anni che il 2 agosto 2013 vide franare il parapetto all’anfiteatro di Santa Lucia e fece un volo di alcuni metri, riportando un grave trauma facciale (leggi l’articolo): la pratica è stata chiusa dal Comune che ha risarcito alla famiglia 30 mila euro.
La tempesta di vento del 5 marzo 2015 fece fioccare le richieste di danni al Comune: 38, la maggior parte delle quali non ha avuto seguito. Ma ci sono 142.450 euro accantonati e 14.500 euro già liquidati per veicoli danneggiati da alberi o rami caduti. A questi occorre aggiungere 27.000 euro che il Comune ha dovuto pagare per danni a strutture private causate dall’operato dei dipendenti di Asm durante il taglio degli alberi.

Dario Zona

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