Primo Maggio: Martina chiede unità per la sicurezza sul lavoro, ma anche per il PD


“Il problema non è come mi sento io. Io faccio il mio mestiere e sicuramente continuerò. Ma ho bisogno di fare un lavoro di squadra, non riesco ad immaginare il lavoro di un segretario fuori dalla collegialità, dall’idea di una squadra nel pieno rispetto delle opinioni di tutti, però marciando uniti”. Così il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina, a margine della manifestazione di Cgil Cisl e Uil a Prato. “Chiedo questo e penso che le condizioni ci siano, però bisogna guardarsi negli occhi e sapere che se si fa questo mestiere non lo si fa per un’ora lo si fa tutti insieme, sempre”, ha aggiunto.

In precedenza Martina aveva pubblicato un post su facebook per commentare il tema della manifestazione nazionale del Primo Maggio: “Il lavoro deve continuare ad essere la priorità. Un lavoro dignitoso, equamente retribuito, giusto e soprattutto sicuro. Nell’era della digitalizzazione avanzata è inaccettabile l’aumento di morti sul lavoro. 3 milioni nel mondo, oltre 220 dall’inizio dell’anno solo in Italia. Numeri dietro i quali ci sono vite spezzate, famiglie colpite, legami interrotti e, troppe volte, diritti negati. Un’emergenza che ci deve vedere uniti, anche per questo ho voluto essere a Prato oggi. Per dire ancora che – sostiene Martina – c’è bisogno di rafforzare le protezioni dei lavoratori, soprattutto di quelli più fragili, precari, sfruttati. Degli invisibili. E in un tempo in cui siamo sempre più nodi individuali di una rete, c’è bisogno di innovare anche il ruolo dei sindacati. Perché fare sindacato oggi vuol dire stare nella modernità, non solo evocare una storia gloriosa”.