Una stagione cominciata male è finita anche peggio, con la retrocessione in serie D e varie puntate in tribunale. Come se non bastasse l’esilio a Pontedera, si sono aggiunte le inchieste sulla falsificazione di documenti per far arrivare in Italia giovani calciatori africani e quella sui lavori allo stadio. Il Prato, abbandonato sul campo dai tifosi in rotta totale con la società, finisce tra i dilettanti dopo 40 anni di aurea mediocritas. Una svolta negativa ma a suo modo storica, che ha avuto vari intrecci politici, come testimoniano il coinvolgimento dell’ex consigliere delegato allo sport Vannucci nell’inchiesta sui lavori allo stadio e le frequenti prese di posizione del sindaco, che con Toccafondi ha cercato di dialogare prima nel tentativo di trovare acquirenti, poi per realizzare il progetto stadio.
Il primo a lanciarsi proprio contro Biffoni è stato l’ex assessore allo sport Aldo Milone, che non ha risparmiato critiche alla dirigenza, tirando in mezzo anche l’amministrazione, rea – secondo Milone – di non essere riuscita a concludere per tempo i lavori allo stadio, costringendo di fatto la squadra a giocare in trasferta per tutta la stagione.
“Se non ricordo male Biffoni, subito dopo la sua elezione a Sindaco, promise il salto in serie B. Purtroppo un salto l’ha fatto il Prato ma all’indietro, in serie D. Biffoni in questi 4 anni ha fatto troppe promesse che non sono state mantenute” ha detto Milone. Sulla scia del consigliere di Prato libera e sicura si è mossa anche la consigliera Marilena Garnier, che ha puntato il dito contro la dirigenza e l’amministrazione: “Una presenza, quella del sindaco Biffoni che non ha portato fortuna al Prato nonostante l’impegno sempre costante della sua amministrazione a sostegno della società, tralasciando gli sport minori che, viste queste vicende, avrebbero meritato ben altra attenzione” ha detto Garnier. Critiche che il sindaco Biffoni respinge con fermezza: “E’ bene che qualche sciacalluccio triste che ha provato a mischiare sport e politica, soprattutto gente che non ha mai messo piede allo stadio Lungobisenzio, stia fuori da questa discussione. Sono tristi”. Biffoni – che in passato aveva espresso fiducia nel progetto di Toccafondi – adesso chiede all’amministratore delegato della società lanieri di valutare il passo indietro.
Chiosa del comitato provinciale area pratese: Possibile che nell’imprenditoria pratese non ci sia chi possa e voglia risollevare le sorti del Prato? – si chiede il presidente Fabio Nesti. Quello che invece si chiedono tutti è: ora che succederà? Toccafondi lascerà? Nel frattempo la prospettiva dice che l’anno prossimo nel nuovo Lungobisenzio – stadio della terza città del centro Italia per il quale il Comune ha speso 570mila euro – arriveranno il San Donato Tavarnelle e il Ghivizzano.
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