26 Giugno 2018

Messi in salvo i conigli del Parco GiocaGiò: l’operazione condotta dai volontari di due associazioni


Grazie alla collaborazione con il Comune di Prato le organizzazioni di volontariato E.L.An. Onlus e Guardie Nazionali della Natura sezione di Prato sono riuscite a risolvere la problematica legata alla presenza di conigli domestici abbandonati al Parco Ciocagiò in Via Giovanni Marradi, una situazione che si protraeva da circa 10 anni.
“Ci siamo interessati alla vicenda qualche settimana fa a seguito delle molte segnalazioni ricevute da parte di cittadini pratesi che lamentavano il sovraffollamento del Parco da parte di decine di conigli, tra l’altro in un periodo dell’anno in cui la zona è frequentata ogni giorno da centinaia di bambini e persone di ogni età” spiega Cristiano Giannessi, vicepresidente Elan. “Questa condivisione degli stessi spazi ha portato purtroppo anche ad azioni di maltrattamento verso gli animali seppur, a volte, involontarie. Oltre a ciò si aggiungeva un’ ulteriore problematica, i coniglietti avevano scavato le proprie tane sotto un immobile di legno in ristrutturazione, un marciapiede avrebbe dovuto sorgere proprio sopra gli ingressi, gli animali avrebbero corso il rischio di essere murati vivi” aggiunge Giannessi.

In accordo con il Comune di Prato è partita quindi una vera e propria operazione finalizzata prima di tutto a mettere in sicurezza i conigli e le loro tane con la sospensione dei lavori di ristrutturazione dell’immobile e la recinzione della zona con le tane e poi al recupero di tutti gli esemplari presenti nel Parco. Nel giro di una settimana sono stati messi in salvo tutti i 14 coniglietti che sono stati curati e dati in adozione.

Quello dei conigli abbandonati è un problema in continua crescita che riguarda molte zone e molti parchi della nostra città. “Perché non si ripeta quanto accaduto adesso è necessario attivare una vigilanza anti-abbandono, la nostra Associazione con l’ausilio del proprio nucleo di Guardie Zoofile si propone già da subito di attivarla nelle zone più a rischio” afferma ancora Giannessi, ricordando che chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro (Art. 727 del Codice Penale).

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