26 Giugno 2018

Truffe e ricatti a sfondo sessuale su Facebook: casi in aumento a Prato. I consigli della Polizia per non rimanere coinvolti


La Questura di Prato ha recentemente registrato un incremento delle denunce per truffe o estorsioni on line – tentate o consumate – tramite il profilo del social network
Facebook. “Capita spesso agli utenti del web di ricevere richieste di contatto su Facebook da donne in bikini o uomini belli. Prima di iniziare a chattarci – raccomanda la Questura – è bene stare molto attenti, perché quasi sempre si tratta di truffe che sfociano in ricatti sessuali”. A tal proposito la Questura fornisce una serie di consigli per evitare di cadere in questi tranelli. Di seguito le indicazioni da tenere presenti:

Identikit dell’adescatrice o adescatore sessuale

È infatti molto facile che giovani e avvenenti individui ti abbiamo chiesto l’amicizia per popolare di “amici” il proprio profilo e arrivare piano piano a delle “vittime” a te collegate. Oppure cercano proprio te, ma per intavolare una chat notturna nella quale prima o poi ti chiederanno di spogliarti per rubarti le foto e chiederti del denaro per non divulgarle alla tua lista di amici, professori, compagni di classe e colleghi dell’ufficio. Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di profili fake, costruiti a partire da fotobook di utenti veri, dal portfolio di attrici in erba, dalle foto di una sfilata o da una festa di compleanno. Sono “esche sessuali”, costruite ad arte da organizzazioni criminali, spesso basate in paesi africani o nei Balcani, che lucrano sull’ingenuità di chi vuole fare nuove amicizie, trovare l’anima gemella o fare (video)sesso virtuale con gli sconosciuti, al riparto da occhi indiscreti, magari dopo aver messo i figli a dormire. Questi profili fasulli sono spesso governati da “bot” (chatbot) in grado di intavolare una banale discussione in chat, ma che falliscono nel rispondere a domande complesse e in genere si esprimono per mononsillabi e frasi fatte. C’è chi ci casca, molti ci cascano, e diventa anche una questione di responsabilità verso il proprio network di amici evitare questi profili fake non confermando la richiesta di amicizia. É infatti molto probabile che se i tuoi amici ti vedono nel network dell’esca sessuale, siano più propensi a concedergli l’amicizia.

Dalla chat al ricatto il passo è breve

Queste esche, anche quando non riescono a farti spogliare nella chat per usare le tue foto nude come ricatto, possono sempre operare dei fotomontaggi con te vestito, o vestita, e minacciare la loro divulgazione. Fotomontaggi di bassa qualità ma che possono raggiungere lo scopo se riescono a spaventare il malcapitato, paventandone l’utilizzo negli ambienti a lui cari. Se non si paga il riscatto richiesto, via money transfer o talvolta in Bitcoin, il passo successivo dei malviventi è quello di pubblicare il tuo fotomontaggio nudo, magari intento in un atto sessuale, sotto i post dei propri amici. Se anche lì si fa resistenza, creano un videomontaggio e lo pubblicano al volo su Youtube e arrivano finanche a pubblicare la chat e le foto su un sito col tuo nome acquistato prima del tentativo di truffa. I casi sono purtroppo molti e documentati, grazie alle denunce delle persone che hanno preferito dare spiegazioni a fidanzati/e e familiari pur di non farsi ricattare, denunciando il fatto alla Polizia. Altri però hanno ceduto e pagato, senza ottenere alcuna garanzia sulla distruzione delle immagini, che dopo alcuni intervalli di tempo vengono sistematicamente
riproposte. Trovare i responsabili non è facile neanche per le Autorità.

La Questura ricorda ancora che “chi è caduto nella trappola può denunciare alle autorità competenti senza timore di fare una brutta figura, denunciare è utile anche per consentire la repressione di questi gravi reati e tutelarsi per il futuro”.

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