27 Luglio 2018

Nessun passo indietro del Comune sul Lungobisenzio: ripescaggio e cessione del Prato destinati a naufragare VIDEO


Nessun passo indietro da parte del Comune: la concessione dello stadio Lungobisenzio resta condizionata al perfezionamento della cessione del Prato a Joseph Romano, con atto notarile previsto per il 3 di agosto.
Un sì condizionato che con ogni probabilità non basterà ad ottenere il via libera della Figc al ripescaggio del Prato tra i professionisti. La scadenza per la presentazione delle domande in Lega Pro era fissata alle 13 di oggi e nella mattinata sono proseguiti, febbrili, i contatti fra il club di Paolo Toccafondi e l’amministrazione comunale. Il sindaco Biffoni e il vicesindaco Faggi, assieme all’ufficio legale, hanno vagliato anche l’ultima carta giocata da Toccafondi per tramite di un avvocato, per ottenere la disponibilità del Lungobisenzio: una procura speciale a vendere il club, valida fino al 10 agosto, a fronte del pagamento di un milione di euro da parte di un compratore che fosse accettato dall’amministrazione comunale, senza indicazioni sull’acquirente. Una mossa che anziché una garanzia, è stata vista in Comune come un ulteriore passaggio sospetto di una trattativa piena di punti oscuri e tempistiche non rispettate; così come non ha convinto l’intervista rilasciata stamani da Joseph Romano a La Nazione, dove si lasciava aperta la possibilità di una permanenza, sia pur limitata nel tempo, di Toccafondi come azionista del Prato, possibilità che nei giorni scorsi era stata manifestata anche personalmente al sindaco dagli emissari pratesi dell’avvocato canadese.
Da parte sua l’Ac Prato fa sapere che Donatella Toccafondi (la sorella di Paolo, il quale è inibito per 20 mesi dalle cariche societarie per la vicenda del tesseramento di baby calciatori africani) “ha presentato domanda di ripescaggio in Lega Pro con la documentazione in proprio possesso”.
La risposta della Lega Pro sulle domande di ripescaggio arriverà entro il 31 luglio (il 5 agosto inizierà la Coppa Italia di Lega Pro), ma secondo quanto comunicato informalmente all’A.c Prato, la disponibilità del Comune a concedere lo stadio condizionata alla cessione del club, non sarà sufficiente per avere una risposta positiva.
Si profila dunque il naufragio della trattativa con Joseph Romano (che ha sempre posto come condizione la militanza del club in Lega Pro), il Prato in serie D e ancora in mano a Toccafondi, pronto a fare causa e a chiedere i danni al Comune.

L’amministrazione comunale, in questi mesi di trattative, ha sempre chiesto una rottura con il passato e un disimpegno totale della famiglia Toccafondi, a capo della società da 38 anni. Una sorta di “patto”, quello a favorire la vendita della società, che sarebbe stato sancito tra Comune e Toccafondi all’indomani della retrocessione dello scorso maggio, quando il presidente del Prato rinunciò alla gestione del Lungobisenzio come atto dimostrativo del suo chiamarsi fuori dal futuro del club. Tra le motivazioni indicate dal Prato per rinunciare all’aggiudicazione dello stadio, c’era il venir meno – con la retrocessione tra i dilettanti – della necessità di un impianto così grande e dispendioso.
Con il passare delle settimane, tuttavia, Toccafondi avrebbe curato in prima persona aspetti legati al futuro del club, come la ricerca di campi per il settore giovanile, la ricerca di personale da assumere, oltre alla fideiussione necessaria alla domanda di ripescaggio (ottenuta in data 12 luglio, molto prima che giungessero complicazioni nella trattativa per la cessione del club, e questa circostanza non è stata resa nota al Comune). Tutti aspetti che hanno spinto il Comune a dubitare sull’effettiva uscita di scena del patron. Nella prospettiva di una eventuale battaglia legale, Toccafondi ha dalla sua parte una lettera firmata dal sindaco il 16 luglio scorso in cui l’amministrazione concede l’impianto senza porre alcuna condizione. Quando nei giorni successivi i soldi e le fideiussioni per onorare il preliminare di vendita tardano ad arrivare dal Canada, il Comune invia alla Lega Pro una revoca della concessione dello stadio, per poi – siamo alla giornata di ieri – mettere a disposizione il Lungobisenzio a condizione che la trattativa vada in porto entro il 3 agosto, secondo l’indicazione data dal notaio De Luca, che avrebbe dovuto mettere il timbro all’operazione. Il Prato avrebbe potuto presentare la domanda di ripescaggio indicando un altro stadio, ad esempio quello di Pontedera che ha ospitato le gare interne dello scorso anno? La risposta arriva dalla Lega Pro ed è negativa: per la domanda di ripescaggio non sono concesse deroghe di questo tipo: occorre la disponibilità senza condizioni, per l’intera stagione, di uno stadio agibile nello stesso comune del club.

Di seguito l’intervista al sindaco Biffoni che spiega la decisione dell’amministrazione comunale.

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Berto
Berto
5 anni fa

Egregio signor Sindaco, nella vita è importante saper perdere ma più importante è il sapere vincere.
Pur condividendo con lei tutte le perplessità, i dubbi, e la poca trasparenza da parte della proprietà lei passerà come il sindaco che non ha permesso la vendita del Prato dopo 39 anni di potere della famiglia Toccafondi. Firmando la disponibilità a scadenza di fatto ha escluso la possibilità di ripescaggio e di conseguenza il passaggio di proprietà. Fra il dubbio della vendita e la certezza della mancata vendita ha scelto la seconda strada, ha preferito I discorsi da bar al rischio della vendita. Ha ragionato da sindaco fino a giovedì per poi diventare un tifoso, anzi un ultras il venerdì. Vede caro sindaco, ci sono i pro Toccafondi e i contro, in mezzo ci sono i tifosi del Prato, quelli che pur contestando la domenica vanno allo stadio, quelli che a prescindere da tutto tifano, amano la squadra, lei a queste persone non ha pensato. Io sono stato dalla sua parte fino a giovedì sera, era riuscito finalmente a fare chiarezza, a togliere di mezzo tutti i discorsi che qualcuno stava mettendo in giro, poi da classico esponente della sinistra non ha perso, non ha saputo vincere.

Spillo
Spillo
5 anni fa

Per l informazioni che si ha qualcosa mi sfugge sia da parte del comune che potrebbe concedere lo stadio per un anno sia da parte di toccafondi perché proprio il 3 agosto invece che il1 agosto o prima del 2agosto giorno che la figc decide strano

poerannoi
poerannoi
5 anni fa

[…] per la domanda di ripescaggio non sono concesse deroghe di questo tipo: occorre la disponibilità senza condizioni, per l’intera stagione, di uno stadio agibile nello stesso comune del club.

FALSISSIMO: La Juventus B ha presentato domanda di ripescaggio in C indicando come proprio campo lo Stadio Vittorio Pozzo di BIELLA (e Biella non è in comune di Torino ma fa addirittura provincia a se). Allo stesso modo il Prato poteva indicare ad esempio Pontedera.

Spillo
Spillo
5 anni fa

Povero biffoni sei un pessimo sindaco questo è il risultato