28 Agosto 2018

Il Comune al lavoro per riavere lo stadio Lungobisenzio: per il futuro gestione diretta o affidamento ad una partecipata


Il Comune sta lavorando per rientrare in possesso dello stadio Lungobisenzio: nei prossimi giorni al patron del Prato Paolo Toccafondi, che il 20 agosto scorso ha preso tempo per liberare i locali e non ha riconsegnato le chiavi, sarà presentata l’intimazione a lasciare la struttura. I tecnici comunali che si sono occupati dello stadio interverranno, probabilmente assieme alla polizia municipale, per effettuare una verifica e stilare un verbale sullo stato dei luoghi. La giunta comunale, che dopo il naufragio della cessione societaria all’avvocato canadese Joseph Romano, ha ingaggiato con la famiglia Toccafondi un braccio di ferro legale, con tanto di accuse e denunce penali incrociate, ritiene di poter riavere la disponibilità dello stadio senza ulteriori complicazioni. Non risulta infatti che il Prato abbia fatto un passo indietro sulla rinuncia alla gestione del Lungobisenzio (fatta pervenire al Comune il 10 maggio scorso dopo la retrocessione in serie D) e dunque non ci sarebbe alcun presupposto alla permanenza, in pianta stabile, del club nello stadio di via Firenze.
Le rimostranze dell’Ac Prato non riguardano infatti la gestione dell’impianto, ma la revoca della disponibilità a poter giocare al Lungobisenzio. Contro questo provvedimento del Comune, che ha portato al respingimento del ripescaggio in Lega Pro, il Prato ha fatto ricorso al Tar della Toscana, vedendosi al momento bocciare la richiesta di sospensiva, in attesa dell’udienza del 12 settembre.
Una volta che il Comune entrerà in possesso del bene, scatterà una gestione provvisoria: in attesa del bando per individuare un nuovo gestore (probabilmente per la stagione sportiva 2019-2020), il Comune potrebbe gestire direttamente lo stadio, o affidarlo ad una società partecipata, affittando il campo e gli spazi alle squadre che ne facciano richiesta.

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