L’ennesimo colpo di scena della vicenda Prato si è vissuto oggi, giorno in cui Paolo Toccafondi avrebbe dovuto riconsegnare le chiavi del Lungobisenzio al proprietario, ovvero il Comune. Quando i tecnici dell’amministrazione si sono presentati allo stadio hanno però ricevuto per tutta risposta un diniego. La società ha ribadito di voler tenere lo stadio e di non avere intenzione di restituire la struttura. Proseguono quindi le scaramucce tra Toccafondi e l’amministrazione, che ora sta pensando di preparare un ordine di sgombero coattivo per tornare in possesso del bene. “Gli uffici valuteranno tempi e modalità per procedere alla ripresa in consegna coatta della struttura in quanto il precedente gestore, dopo aver receduto dall’aggiudicazione, non ha alcun titolo per mantenerne il possesso” riferisce, in una nota, l’amministrazione comunale, che intende “rientrare nella piena titolarità del bene di sua proprietà, così da assicurarne poi la piena fruibilità alla cittadinanza”.
Il muro contro muro fra Comune e Ac Prato va avanti da settimane, da quando è naufragata definitivamente la trattativa per la cessione della società dalla famiglia Toccafondi a Joseph Romano. Il sindaco aveva vincolato la disponibilità dello stadio al cambio di proprietà, una volta naufragata la trattativa, l’amministrazione ha deciso di far decadere la concessione dello stadio all’Ac Prato.
La mancata disponibilità del Lungobisenzio nel frattempo ha impedito al Prato di ottenere il ripescaggio in serie C.
Sulla vicenda della mancata cessione e dell’utilizzo dello stadio il procuratore Nicolosi ha aperto un fascicolo di inchiesta nel quale al momento non figurano ipotesi di reato né indagati. La scorsa settimana è stato il sindaco Biffoni in persona a depositare un esposto in Procura.
Che vergogna!!! Siamo diventati la barzelletta d’Italia.
Io direi ” è diventato ” la barzelletta d’Italia.
BUTTAELO FORI QUESTO RIDIOLO!
Simpatico come sempre