Sessanta iscritti da tutta Italia per “Tutto è vita”, il master per affrontare malattia e morte


Vincere la paura della malattia e della morte con la conoscenza e la spiritualità. Sessanta iscritti, provenienti da tutta Italia, frequentano il master Tutto è vita ,giunto alla seconda edizione, che ha preso il via oggi al monastero San Leonardo al Palco. A seguire le lezioni della scuola di alta formazione promossa dalla Comunità dei Ricostruttori sono, in buona parte, medici, operatori sanitari, psicologi e volontari. Il progetto ha il patrocinio del Master Death studies & the end of life dell’Università di Padova, della Federazione Cure Palliative e della Società Italiana di Cure Palliative.

Il master è il primo del suo genere in Italia: insegna l’arte difficile di accompagnare le persone nella malattia e nella morte. “Sono temi su cui c’è molta attenzione, tanto che per questa seconda edizione i posti disponibili sono andati esauriti in breve tempo – spiega padre Guidalberto Bormolini, monaco e antropologo, che dirige la scuola – abbiamo attivato due aule per due percorsi distinti: una per i professionisti delle cure, dalle oncologiche alle croniche e al fine vita, l’altra dedicata ai non professionisti, spesso volontari che si occupano di sostenere chi deve affrontare una grave sofferenza, oppure a persone che semplicemente vogliono fare un percorso personale”.
Tra i docenti ci sono Barbara Carrai, vicedirettore del corso che è tanatologa, formatrice ed è impegnata nello staff delle cure palliative dell’Ospedale di Livorno; Annagiulia Ghinassi, psicologa e psicoterapeuta; Filippo Canzani, medico palliativista.
“La nostra è una società che tende a rimuovere la malattia e la morte – sottolinea Barbara Carrai – Dobbiamo invece imparare a fare i conti con la realtà di queste esperienze che fanno parte della vita di tutti. Così si vive anche meglio”.
“E’ un laboratorio forte perché impegna, oltre che sul piano culturale e scientifico, su quello spirituale e psicologico, su queste basi è selezionato anche il corpo docente – sottolinea ancora padre Guidalberto – L’unicità di questo master quindi non è soltanto nei contenuti, ma nel fatto che i docenti che prepareranno gli allievi sono impegnati in un percorso di spiritualità”.
Nel corso delle lezioni si affrontano tematiche articolate: religione e spiritualità, sofferenza e speranza, cure palliative, tecniche di preparazione alla morte, emozioni, tecniche di self help, sfide dell’accompagnamento pediatrico, sostegno alle persone che hanno vissuto un lutto.
E su questa esperienza che si fonda l’Hospice che sorgerà in provincia di Prato, a Mezzana nel Comune di Cantagallo, all’interno del borgo che i Ri-costruttori stanno recuperando. “Un luogo dove tutto quello che viene in-segnato verrà messo in pratica, con un’equipe di alto livello che coniuga professionalità ed esperienza spirituale – dichiara Bormolini – Allora veramente la morte può essere l’accesso a vita nuova, accesso a bellezza ulte-riore, anche attraverso l’esperienza diretta di chi starà vicino a chi soffre, a chi si prepara a varcare questa soglia”.
Ma torniamo all’organizzazione del corso. Gli appuntamenti (un sabato e una domenica al mese) sono in tutto 15. Il Master TèV in accompagnamento spirituale nella malattia e nel morire rilascia un diploma di partecipazione.
Al diploma si unisce, per chi ne fa richiesta, l’attestato ECM (Educazione Continua in Medicina) che certifica in modo riconosciuto la formazione ricevuta. Il diploma riporta il logo e il patrocinio del Master in Death Studies & the End of Life dell’Università degli Studi di Padova. Tutte le informazioni sul sito www.tuttovita.it; segreteria organizzativa e preiscrizioni: via Arcangelo Corelli 33/C,
Firenze; tel. 055 417536 – cell.328 3253680; email: info.fi@tuttovita.it

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