24 Ottobre 2018

Stazione Centrale “blindata” durante la notte, l’assemblea SullaStessaBarca: “Ennesimo provvedimento discriminatorio”


Nei giorni scorsi sono stati installati cancelli per la chiusura notturna degli accessi della stazione centrale, che entreranno in funzione nella notte tra il 29 e il 30 ottobre prossimi: un provvedimento che non manca di suscitare reazioni. L’Assemblea SullaStessaBarca interviene sulla questione, bocciando la novità e parlando di “ennesimo provvedimento discriminatorio e securitario, di blindatura degli spazi pubblici senza un motivo evidente; aggravato peraltro dall’imminente arrivo dell’inverno; quindi ancor più a danno di senzatetto e di persone svantaggiate”.

“Come assemblea #SullaStessaBarca nei mesi scorsi ci siamo impegnati insieme anche a Medici per i Diritti Umani in staffette della solidarietà, spesso concentrate nella zona della stazione, in assenza di altre strutture sufficientemente capienti e attrezzate per un ricovero notturno. Durante le uscite – si legge in una nota – abbiamo incontrato anche la presenza costante di Caritas e della Misericordia di Prato, in un contesto sostanzialmente collaborativo e pacifico. L’imperativo per l’ordine pubblico pare invece sia quello di individuare gli esclusi ed escluderli ancora di più, o almeno di spostarli altrove; con il rischio che siano altri i prossimi rifugi occasionali, senza un adeguato sistema di accoglienza contro la marginalità sociale”.

“Lo sbarramento del tunnel e dell’intera stazione come lotta al ‘degrado’ “pare proprio derivare dal disagio della vista di senza tetto o persone in difficoltà, che vengono quindi allontanate per ‘decoro’ e per non dover fare i conti con le crescenti diseguaglianze sociali, incarnate da persone allo sbando, scaricate come rifiuti umani dai recenti provvedimenti sulla sicurezza o dai tagli decennali al welfare”.

“Dopo il daspo urbano – afferma l’Assemblea – si ripropone quindi la lotta ai poveri, piuttosto che alla povertà, in un’ottica discriminatoria, spendendo risorse per rendere luoghi aperti sempre meno accessibili, piuttosto che migliorarne i servizi e la loro fruibilità. Si continua nella costruzione di barriere, muri e blindature degli spazi pubblici, trasformando anche un tunnel di passaggio in una trappola degli emarginati. Auspichiamo con forza che le istituzioni si ravvedano e ripensino questa nuova gabbia, soprattutto approntando prima tutte le alternative possibili, oltre a chiedere che altre realtà impegnate nella solidarietà e contro le discriminazioni si uniscano al nostro appello”.

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