13 Novembre 2018

Incidente sul lavoro nello stabilimento Cis di Montale, tre dirigenti condannati per omicidio colposo


Tre condanne a tre anni di reclusione per la morte di Salvatore Bennardo, l’artigiano edile pratese che il 13 settembre del 2011 morì mentre eseguiva dei lavori di riparazione all’interno dello stabilimento Cis srl di Montale. L’uomo, 47 anni, precipitò da dieci metri di altezza e non ebbe scampo. Il giudice Gaspari del Tribunale di Pistoia ha condannato oggi per omicidio colposo Alfredo Perruccio, all’epoca direttore generale e altri due dirigenti del Cis: Maurizio Capocci e Graziano Tesi. I tre imputati, assieme all’azienda Cis (oggi confluita in Alia) sono stati condannati al risarcimento del danno, da quantificare in sede civile, e a pagare una provvisionale immediatamente esecutiva di 100.000 euro per ciascuna delle tre parti civili: la moglie e i due figli della vittima, assistiti dall’avvocato Luca Brachi. L’incidente sul lavoro si verificò dopo che Bennardo aveva montato i ponteggi per intervenire sul tetto della piattaforma ecologica Maciste, facente parte dell’inceneritore di Montale. L’artigiano salì sulla copertura del fabbricato e per ispezionare il tetto si staccò il cavo di trattenuta della cintura di sicurezza; purtoppo una lastra in fibrocemento si ruppe e l’uomo precipitò al suolo. Le indagini della Procura furono finalizzate a ricostruire l’accaduto e ad individuare i responsabili dei lavori: ai tre imputati viene contestato di non aver fornito all’artigiano dettagliate informazioni sulla pericolosità dell’intervento e sulle misure di prevenzione da adottare. Nel corso del processo le difese, rappresentate dagli avvocati Cecilia Turco, Andrea Niccolai e Giuseppe Castelli hanno rappresentato che l’azienda era stata chiamata soltanto a fare un preventivo per la riparazione. Il giudice ha invece accolto le richieste della procura e condannato i tre dirigenti del Cis.

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