Lavoro irregolare, Silli si impegna a fare interrogazione parlamentare sui controlli dell’Inps VIDEO


Un’interrogazione parlamentare da far firmare anche agli altri parlamentari eletti a Prato sulla mancata efficacia dei controlli Inps nelle aziende tessili: è l’impegno che si è assunto il deputato di Forza Italia Giorgio Silli, anticipato durante l’ultima puntata del settimanale Parliamoci chiaro. L’iniziativa di Silli si instaura in una fase in cui sindacati e categorie economiche chiedono a gran voce che l’Inps applichi in occasione dei suoi controlli nel distretto tessile la legge sulla responsabilità solidale dei committenti, che impedirebbe, insieme all’applicazione del 603 bis sullo sfruttamento lavorativo, la continua riapertura con prestanome di ditte sospese per l’impiego di lavoro a nero.

Ascolta l’intervento di Giorgio Silli a Parliamoci chiaro e la risposta del vicesindaco Simone Faggi:

Il documento sullo sfruttamento lavorativo e l’illegalità da inviare al ministro Di Maio è stato sottoscritto dai sindacati confederati e da tutte le categorie economiche tranne gli industriali, che pure avevano condiviso il protocollo che conteneva analoghe richieste. Ad argomentare l’assenza di Confindustria è il consigliere del consiglio di Presidenza Francesco Marini, durante la diretta dalla camera di commercio: “Nel documento è stata data forse troppa evidenza alla parte della responsabilità solidale. E’ una legge che sposta la responsabilità sul committente e ci vogliono dei distinguo o qualche salvaguardia in più perché ci sono dei terzisti che non si comportano molto bene e magari fanno ricadere tutta la colpa sui loro committenti”.
Con la vicinanza dell’anniversario del rogo alla confezione Teresa moda del 1 dicembre, è tempo anche di bilanci per il Piano straordinario Lavoro sicuro che fu varato nel 2014 proprio all’indomani della tragedia. Il progetto è finanziato dalla Regione Toscana e si autofinanzia con le stesse sanzioni comminate alle ditte, sanzioni di cui viene riscosso oltre l’80%. A riferirlo è il coordinatore Renzo Berti: “Sono 6.500 le aziende controllate in questi anni solo a Prato. Il 90% dei controlli è effettuato con altri enti, soprattutto la Polizia municipale. Adesso la giunta del consiglio regionale ha approvato l’ingresso nella terza fase del Piano, che durerà fino al 2020 e che si avvicina ad una dimensione ordinaria allargando il raggio ispettivo”.

LS

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