Natale solidale: pranzo per 80 persone segnalate dalla Caritas in San Niccolò. Nelle chiese raccolta offerte per l’Avvento di Fraternità


Nel periodo di Natale, tempo di regali e di festeggiamenti in famiglia e con gli amici, è bene ricordarsi di chi sta passando momenti di difficoltà a causa della mancanza di un lavoro o perché costretto a vivere le feste in solitudine.

 
Il pranzo della vigilia per i meno fortunati a San Niccolò

Il giorno della vigilia, lunedì 24 dicembre, il Conservatorio di San Niccolò ospiterà un pranzo solidale al quale parteciperanno ottanta persone, di cui trentasei bambini, segnalati dai centri d’ascolto della Caritas diocesana di Prato. Il menù è a cura dello chef Valentino D’Aloisio, titolare del ristorante Le Fontanelle, che ha deciso con grande generosità di donare e preparare i piatti per il grande pranzo di festa. All’iniziativa sarà presente il vescovo Franco Agostinelli e una rappresentanza degli insegnanti, dei genitori e degli alunni della scuola, che si sono resi disponibili al servizio ai tavoli.
«Abbiamo deciso volentieri di aprire questo bellissimo luogo ai più bisognosi – dice il presidente della Fondazione San Niccolò Guido Giovanelli – e lo facciamo raccogliendo l’invito del Papa ad essere prossimi di coloro che sono meno fortunati. È un modo per non dimenticare il vero significato del Natale».

 


La raccolta nelle parrocchie con l’Avvento di Fraternità

Il prossimo fine settimana, sabato 22 e domenica 23 dicembre, le offerte raccolte nelle chiese di Prato saranno devolute per sostenere i «tirocini formativi», speciali progetti di inserimento nel mondo del lavoro pensati per chi si trova senza una occupazione. È l’Avvento di Fraternità, grazie alla quale la Chiesa pratese invita i fedeli ad essere generosi per finanziare una delle tante opere messe in campo dalla Caritas diocesana. Quest’anno come detto, l’idea è quella di finanziare le borse lavoro che danno la possibilità di dare, anche se per breve tempo, un reddito a chi ne è sprovvisto. La storia di Alessandro: da operaio disoccupato ad aiuto chef.

Per capire l’importanza di questo strumento possiamo dare qualche numero. Dal 2014, anno in cui sono iniziati i tirocini formativi per il reinserimento lavorativo, sono state attivate 50 borse lavoro. La spesa complessiva a carico della Caritas, tramite l’Associazione Insieme per la Famiglia, è stata di 70mila euro. Le persone che hanno proseguito l’esperienza lavorativa, trasformandola in un contratto, sono otto. Di vario tipo le realtà che hanno ospitato i tirocinanti, si tratta di aziende tessili, scuole paritarie, ristoranti, bar supermercati e cooperative multi servizi.
«Natale è la festa del dono, che il Padre fa del Figlio a noi uomini – ha scritto in una lettera la direttrice della Caritas Idalia Venco -, noi vogliamo che sia anche la festa del dono che facciamo nella condivisione dei nostri beni a quanti vivono momenti di difficoltà».

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